“Mi chiamavano Rombo di Tuono” di Gigi Riva e Gigi Garanzini -Rizzoli

Leggiuno-Cagliari: viaggio di sola andata per il diciottenne Gigi Riva, il più grande bomber della storia della nazionale italiana di calcio. Un’infanzia costellata da lutti tremendi, legati in particolare alla perdita degli amati genitori, segna per tutta la vita un ragazzo diventato uomo troppo presto.

Valutazione

L’odiato orfanotrofio, la vita in fabbrica e il primo contratto da semi-professionista nelle file del Legnano rappresentano le tappe successive di un mancino che trova nell’amore per il pallone l’ancora di salvezza di fronte alle difficoltà della vita. L’approdo di Riva nel capoluogo sardo, giunto grazie all’intuizione del dirigente rosso-blu Andrea Arrica, rappresenta un autentico spartiacque nella vita del futuro Rombo di Tuono: tappa mordi e fuggi oppure scelta che ti cambia la vita? Il resto è storia, e la conoscono in tanti, appassionati o meno di football.

L’autobiografia, corredata da bellissime foto in bianco e nero, si lascia leggere alla velocità della luce. Commuove il campione che dimostra un attaccamento senza pari agli affetti più cari, nonché alla terra di adozione, con la quale Riva arriva fin quasi a fondersi in un connubio inestricabile; strappano più di un sorriso gli episodi legati alle sue folli corse in macchina per la Sardegna, con Boninsegna nello scomodo ruolo di ignaro passeggero. Mi ha convinto, ma solo in parte, il racconto legato alla cavalcata trionfale del Cagliari nella stagione 1969-70, che regalò il primo e unico scudetto alla compagine isolana; la narrazione, di fatto, si limita alle due partite del girone di ritorno con la Juventus e il Bari, senza entrare troppo nel dettaglio delle emozioni provate dai protagonisti. Gli infortuni e il declino del Riva calciatore contribuiscono ad alimentare ulteriormente il mito di un uomo riservato, più propenso a mettere in risalto i meriti dei compagni di viaggio rispetto ai propri.

Chissà se dall’aldilà mister Manlio Scopigno non si starà facendo una sonora risata, ripensando ai bei tempi andati dei ritiri di Asiago, ripercorsi dal tandem Riva-Garanzini con un misto di affetto e malcelata nostalgia.  

Giudizio:4/5



Categorie:Libri, Narrativa

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: