Federica Guardiani: Tutti sono occupati a guardare gli eccessi

“Parli troppo”, il nuovo singolo di Federica Guardiani. Dopo circa un paio d’anni dalla sua ultima pubblicazione, la cantautrice torna con un brano frizzante e pieno di grinta.

Ciao Federica, parlaci brevemente di te. Come ti sei avvicinata alla musica?
Fin da bambina ho sempre ballato e cantato. D’estate al mare organizzavo dei veri e propri musical con tutti i bambini che erano nel mio stesso chalet. Le notti in cui non riuscivo a dormire, chiedevo a mio fratello di prendermi in braccio e di portarmi a sentire la musica in sala, dove abbiamo un vecchio stereo. La musica ha fatto parte di me fin dalla nascita. In particolare, però, mi ci sono avvicinata quando a 8 anni ho iniziato a ballare hip hop a scuola di danza. Proprio in quel periodo ho maturato una passione per i generi R&B, neo soul e hip hop old school, generi che hanno molto a che fare col mio percorso e con la mia ricerca musicale. Ricordo ancora facevamo riscaldamento sulle note di Lauryn Hill e i Fugees. All’età di 14 anni ho smesso di danzare, perché ho cominciato a studiare canto. Da quel momento non ho più smesso. Cantare non mi fa sentire la stanchezza, mi coinvolge, mi libera e mi fa sentire viva.

Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con la tua musica?
Quello che più mi preme trasmettere con la mia musica è un elogio alla normalità. Voglio rappresentare coloro che sono nel mezzo: coloro che non sono né i primi, né gli ultimi, ma i secondi, terzi, quarti… Le persone quasi anonime, che vivono una vita “come tante”, che a volte vincono a volte perdono. Tutti quelli che si alzano la mattina e vanno a scuola, all’università o a lavoro e conducono una vita né speciale, né una vita dura, ma una vita normale. Trovo che ci sia un grosso mistero dietro quella che è la semplice quotidianità. Tutti sono occupati a guardare gli eccessi e gli estremi, ma nessuno si è mai fermato ad osservare gli umani di mezzo. È proprio quel mistero semplice dei comuni mortali, che voglio sia presente nella mia musica.

E’ uscito da poco “Parli troppo”, come è nato questo brano?
Parli Troppo è un brano che ho scritto l’estate scorsa, in un solo pomeriggio. Erano mesi che avevo la produzione pronta, ma a causa del cosiddetto “blocco dell’artista” non riuscivo a combinare nulla per quanto riguardava testo e melodia. Una domenica, però, ho avuto l’illuminazione. Forse avevo ancora bisogno di vivere e osservare esperienze per partorire questa canzone. Fatto sta che su quel foglio io ho raccontato una storia d’amore tra due giovani, tanto diversi tra loro, ma legati dagli stessi tormenti e dalle stesse paure. Due ragazzi che si sono uniti per qualche tempo, sperando di guarire, curando le ferite l’uno dell’altro. Tuttavia questa frequentazione terminerà con il ritorno inaspettato di lui con la sua ex e con il cuore spezzato di lei.

Sei soddisfatta del riscontro che ha ottenuto il tuo brano dal pubblico?
Per ora sì. Secondo gli obiettivi prefissati dobbiamo ancora crescere, ma sono già contenta dei risultati ottenuti. Mi rallegra sentire le persone cantare il ritornello di Parli Troppo. Sono soddisfatta delle recensioni e dei commenti positivi, ma sono altrettanto felice delle critiche, perché mi stanno aprendo gli occhi su molti aspetti.

Prossimi progetti?
Sicuramente un tour estivo. Abbiamo già fatto una data 0 il 15 aprile, con il release party di Parli Troppo. È prevista sicuramente un’altra data a maggio, ancora da concordare, in piazza XX Settembre a Civitanova Marche. Poi ci saranno altre date nelle Marche a giugno, luglio e agosto, che sto ancora organizzando. Poi sicuramente si lavorerà ad altri pezzi, contando di farli uscire per la stagione autunnale.

Sogno nel cassetto?
Arrivare a Sanremo Giovani. C’ero quasi arrivata quando avevo 17 anni. È proprio quel “c’ero quasi” che mi spinge a voler continuare a lavorare per arrivarci.



Categorie:D-Interviste, Musica

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