I FRENÈSYA trovano l’equilibrio tra sperimentazione sonora e immagini caleidoscopiche, in una commistione di influenze e suggestioni provenienti dalla Drill e dall’R&B: il brano gioca molto con le melodie, in grado di dilatarsi e contrarsi, grazie anche all’intreccio delle voci di Federico e Flavia, che coesistono sfiorandosi
energicamente.
FRENÈSYA. Perché questo nome. Ci presentate anche il vostro progetto musicale? FRENÈSYA è il nome del nostro nuovo inizio. Siamo due fratelli che condividono questo da sempre, ma da ora sotto questo nuovo nome che ci unisce e identifica davvero. Deriva da “frenesia” ovviamente, perché ci siamo resi conto di non essere uniti solo da un legame di sangue, ma da qualcosa in più che ha sempre bruciato dentro di noi. È proprio questo il sentimento che ci ha spinto a fare musica e a voler vivere di questo, nonostante nella nostra famiglia nessuno fosse musicista. Eppure noi ne siamo sempre stati attratti, e sin dal giorno zero abbiamo condiviso tutto ciò. Tra l’altro la frenesia è diventato un carattere distintivo della nostra musica, perché amiamo sperimentare spaziando tra vari generi, ed qualcosa che nelle prossime uscite da qui a giugno si percepirà molto. ·
Avete vinto Area Sanremo 2018 con il vostro progetto passato “Fedrix & Flaw”. Che emozioni avete provato? Cosa vi ha trasmesso questa esperienza? Lo ricordiamo sempre con tanto amore, perché è stata la prima vera esperienza che ci ha consacrato come duo e perché ci ha permesso di vivere un’esperienza incredibile come salire sul palco di Sanremo Giovani su Rai 1. Ovviamente è passato del tempo e siamo cresciuti, ma conserviamo tanto di quei momenti. Anche l’essere arrivati lì con un po’ di incoscienza, superando tantissime tappe live fino ad arrivare su quel palcoscenico, ci ha permesso di vivercela davvero come un sogno. ·
ELETTRO-POP E R&B. Perché queste sonorità e non altre? Perchè era la veste giusta per “FULMINI”. Gli dà quella giusta forza e carica emotiva che accompagna un testo estremamente fragile. Poi in generale abbiamo sempre ascoltato tantissima musica da quando siamo piccoli, e negli ultimi anni abbiamo esplorato molto la scena urban, r&b, afro beat, hyper pop internazionale. Quindi inevitabilmente queste influenze si sono riversate nel nostro stile. ·
Su quale palco sognate di suonare? Quali sono le vostre ambizioni? Il palcoscenico rimarrà sempre uno dei nostri posti preferiti. Un luogo sicuro, nonostante sia un momento di massima esposizione. Perché la dimensione dei live nella nostra vita è sempre stata molto presente. Suoniamo da quando siamo piccoli in giro per locali, piazze, strade, festival. Non ci ha mai spaventato, anzi per due come noi che hanno le proprie insicurezze, è sempre stato l’unico momento in cui ci sentiamo sicuri, al posto giusto. Quindi sogniamo innanzitutto di salire su tantissimi palchi ancora, e onestamente di risalire su quello di Sanremo. Sarebbe davvero un’emozione enorme. ·
Siamo in un mondo al collasso per tanti aspetti. Ebbene, in questo mondo, secondo voi, quale è il ruolo della musica? La musica è arte. E per questo deve donare bellezza, come ha sempre fatto. Per bellezza intendiamo emozione, sincerità, commozione. E deve parlare. Ormai si tende a minimizzare quello che si prova, ci sentiamo tutti un po’ persi nella quotidianità. Ecco, la musica ferma il tempo. E può raccontare qualcosa di importante. Dà voce sia a chi la fa, sia a chi ascoltandola ci si rivede. Per questo è importante riconoscergli il valore che ha. Grazie mille ragazzi e a presto!
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