È uscito “Carta da parati”, il nuovo singolo di Jacopo Ratini. La canzone racconta ciò che prova un padre in attesa di un figlio. I sogni, le paure e le domande rispetto a come sarà la propria vita, dopo la sua nascita. Le certezze indissolubili (“sarò quel posto che vorrai imitare”, “sarò quel posto per poter sbagliare”, “sarò quel posto dove puoi trovare un po’ di te”) e le aspettative inevitabili (“sarai il mio posto per dimenticare”, “sarai il più bel regalo di Natale”) nei confronti del figlio.
“Carta da parati” è il tuo nuovo singolo. Di cosa parla? Di un uomo che sta per diventare genitore per la prima volta. Di tutte le emozioni, i sogni, le aspettative e le paure che può avere nei confronti del figlio che nascerà. “Carta da parati” rappresenta la mia idea romantica di famiglia, di amore e di paternità. Non ho mai avuto il desiderio concreto di avere un figlio, l’ho solo immaginato. Poi, un giorno, quella serie di immagini sono diventate una canzone. È come se nella mia mente o nel mio inconscio fossero già presenti alcune fotografie di me come padre, così ho provato a descriverle e a raccontarle nel modo più sincero possibile. Il videoclip che accompagna questo nuovo brano è un racconto a disegni, in formato “Instagram Stories”. Puoi presentarlo ai nostri lettori raccontandoci come è nata l’idea? L’idea è nata scrollando tra i reels consigliati dall’algoritmo di Instagram. Casualmente mi sono imbattuto in un video illustrato di Dalila Di Corso. È stato un colpo di fulmine. Le ho scritto in privato, le ho fatto ascoltare la canzone e lei se ne è subito innamorata. Era lo scorso settembre. Da quel momento è iniziato uno scambio creativo che ha portato alla realizzazione del videoclip di “Carta da parati”. Trenta illustrazioni, ideate e realizzate da Dalila, riprese in piano sequenza dalla fotocamera del suo iPhone. Come se il video fosse un vero e proprio diario personale, disegnato da un genitore, di quei nove mesi di attesa.
Jacopo Mariotti. Come è collaborare con lui? Jacopo lo conosco dal 2015. Stavo facendo dei provini per inserire un nuovo chitarrista nella mia band e me lo hanno presentato. C’è stata, fin da subito, un’ottima sinergia. Infatti, abbiamo suonato molto sia con la band che in duo, in acustico. Lui è un chitarrista diplomato al conservatorio e nel tempo ha cominciato a specializzarsi anche sui software per la produzione musicale. L’avevo già coinvolto nella produzione del mio ultimo album “Appunti sulla felicità” e alla fine del 2019 abbiamo iniziato a lavorare sugli arrangiamenti di una serie di miei nuovi brani. In questo lavoro di produzione Jacopo è stato un partner fondamentale sia dal punto di vista creativo sia perciò riguarda la resa sonora delle canzoni.
Come nasce una tua canzone? Ci parli del processo creativo alla base? Ho sperimentato varie modalità di scrittura. Partendo da una serie di accordi, da una base (strumentale o type beat), da un titolo o da un argomento, oppure musicando un testo scritto in precedenza. Il metodo che, attualmente, utilizzo di più è il seguente: creo una melodia, spesso e volentieri a cappella (con la sola voce, senza l’utilizzo di strumenti musicali) e la registro sul mio smartphone. Poi mi sposto sulla chitarra e cerco gli accordi che sostengano la melodia nel modo migliore e più armonico possibile. Infine, ci scrivo sopra un testo. In prima battuta utilizzo parole italiane buttate a caso che poi, in una fase successiva, trasformo in frasi più strutturate e di senso compiuto. Una volta revisionato il tutto, scelgo un titolo efficace e passo alla fase di produzione (arrangiamento) del brano.
Fondatore dell’etichetta musicale “Atmosferica Dischi”. Quali sono le difficoltà nel portare avanti un’etichetta musicale? In primis è importante far quadrare i conti di un’etichetta. In un periodo storico in cui la musica non si compra/vende più, ma si ascolta in maniera gratuita (o quasi) da qualsiasi dispositivo, è fondamentale fare investimenti oculati. Produrre musica di qualità ad un costo contenuto. Lo stesso discorso vale per la produzione dei videoclip, per le grafiche, le foto, per la scelta dell’ufficio stampa e per il budget dedicato alla promozione social di un brano. Fare uscire una canzone, con i guadagni di oggi, è spesso una remissione. Vince chi riesce a mantenersi basso sui costi iniziali, sfruttando al massimo ogni possibilità di diffusione, condivisione e promozione del brano.
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