“Una canzone” è il racconto di quando finalmente si decide di ribaltare il tavolo e di cristallizzare tutto ciò che è stato, lasciando andare i ricordi. Chiudere una storia e osservare le macerie che restano non appena ci si sottrae a una dipendenza affettiva.
“Una canzone”. Di cosa parla questo tuo nuovo singolo?
Una canzone nasce in un momento di estrema consapevolezza, uno di quei momenti dove decidi di fare i conti con te stesso ed affrontare le tue difficoltà. In quel periodo avevo finalmente ammesso a me stesso di soffrire di dipendenza affettiva e scrivere “Una canzone” mi ha aiutato a mettere nero su bianco i punti critici che affioravano alla fine di ogni mia relazione.
Il videoclip è stato diretto da Niccolò Di Lallo. Come è stato collaborare con lui? Cosa rappresenta questo videoclip? Niccolò è un giovanissimo regista, da subito mi ha colpito la sua “fame” e il suo sguardo curioso. Amo lavorare con persone così, esseri umani che credono nei loro sogni e che hanno una continua voglia di migliorarsi e di crescere. Il video è sostanzialmente il racconto di una giornata vuota, una delle tante giornate alla ricerca di una liberazione da un malessere latente che alla fine non avviene. Come fossimo in un loop dal quale però possiamo decidere di uscire.
Come nasce una tua canzone? Parlaci del processo creativo alla base… Scrivere “Una canzone” è stato un esercizio naturale. Tutti i pezzi che scrivo nascono da un’esigenza, che è quella di liberarmi, di affrontare o di raccontare qualcosa. Di solito arriva tutto insieme, non so come accade, mi metto seduto con la chitarra e la melodia inizia ad uscire da sola, poi arrivano le parole che vengono limate nei giorni a seguire. Non scrivo mai con un “tema”, è la canzone a deciderlo da sola. Trovo che ci sia qualcosa di magico in tutto questo.
Quale è il filo rosso che unisce le tue canzoni? La voglia di essere me stesso. Di raccontarmi senza filtri, di usare le mie canzoni come fossero una sorta di diario. Mi piace pensare che qualcuno possa ritrovarsi all’interno di quelle parole così come io mi ritrovo in tante canzoni
In un mondo al collasso per tanti aspetti qual è il ruolo della musica secondo te? La musica è consolatoria, è una compagna, un rifugio dove poter sentire le nostre emozioni tramite parole e melodie scritte da altre persone, una straordinaria macchina del tempo che ci permette di viaggiare nei nostri ricordi o di sognare luoghi inesplorati solo chiudendo gli occhi e alzando il volume. È un’arte universale e immediata, che non ha confini né temporali né fisici. In un mondo così veloce e instabile trovo che la musica sia ancora una delle cose più umane e autentiche che ci siano.
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