A nord del destino di Stefania Convalle

Aurora, non voleva neanche morire. Voleva vivere, vivere escludendo i pensieri, vivere dormendo e tagliando fuori le tristezze, le malinconie, i pensieri, gli incubi, quegli incubi che da tempi antichi la perseguitavano.

Amelia è al contrario una donna in equilibrio, o almeno lo è in apparenza. Vive stretta in quella che è la sua posizione sociale, un ruolo dalla quale non può staccarsi, un ruolo affettivo, ancora, che la vede rinchiusa nelle mura metaforiche della razionalità e del vissuto e che si contrappone con la sua parte più istintiva ed ancora con i rimorsi. Rimorsi senza sosta, rimorsi senza tempo. Giovanni ne è il marito… È una donna che soffre delle emozioni mancate, che cade nel tranello di… Come può sentirsi donna, sentirsi se stessa, sentirsi viva?

Tra le due donne si instaura un legame. L’una insofferente alla vita, l’altra imbrigliata nelle morse di una famiglia e del sentimento, entrambe alla ricerca di un vero equilibrio ma anche della tranquillità, della pace.

“Aurora viveva di nostalgia. Quando apriva gli occhi al mattino, avvolta nelle lenzuola, si sorprendeva di essere ancora viva, dopo un sonno profondo e innaturale indotto dai farmaci prescritti dal medico. Lui le diceva sempre, ogni volta che la vedeva in studio, che poteva farne a meno. Ma lei lo implorava con lo sguardo, sembrava dirgli che non poteva rinunciare a una pausa dai pensieri che le affollavano la mente. Il dottore, che la conosceva da tanti anni, aveva rinunciato a farle cambiare idea. E così lei usciva sorridendo e, con una voce che si sentiva appena, sussurrava un grazie. Aurora non riusciva a vivere.”

Una delle prime cose che colpisce de “A nord del destino” di Stefania Convalle è la penna con la quale ella compone la sua opera. Una penna priva di inutili orpelli, uno stile energico, emozionale e al contempo coinvolgente, uno stile che riesce a modulare gli eventi, le azioni, le sensazioni conducendo il lettore per mano, trattenendolo, portandolo a vivere la storia come se fosse lui stesso a viverla.

“A nord del destino” è un romanzo fatto di immagini mentali e fisiche, uno scritto in cui si è proiettati oltre la storia e si è chiamati a osservare il nostro io nel profondo. Un intimo dialogo, un coraggioso viaggio con le nostre paure, un invito a vincerle e a conoscerci meglio.

.



Categorie:Narrativa

Tag:,

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: