Le indagini statistiche non trovano mai pace e dunque, anche se non moriamo dalla voglia di saperlo, per un’ennesima volta hanno confermato che vivere da single costa di più.

Fu proprio per festeggiare il Singles’ Day che ribadirono che il quotidiano senza partner è un lusso: i single spendono un botto per mangiare e bere da soli, per l’affitto senza affetto e per l’uso dell’auto senza nessuno a fianco che ti dice come devi guidare, tanto per dire.

Insomma, chi è felicemente single deve scontarla, la sua felicità. Chi invece è mestamente single, ha il carico da 11, o come si direbbe in area partenopea, è cornuto e mazziato! Anzi, in questo caso solo mazziato…

In pratica i single e le single tristi hanno il resto appresso, ecco qua. Sconsolatamente patiscono la solitudine di un cuore e una capanna, in casa parlano coi muri, menzionano il partner solo se telefonano i call center, Di queste cose si interessa mia moglie, oppure Richiami stasera quando c’è mio marito, mentendo biecamente… Devono sempre e comunque fare quelle faccenduole che in coppia, subdolamente, si appioppano alla dolce metà, tipo pulire la lettiera del gatto, portare giù l’umido, Ma sono già pigiamato, E che fa, caro, stai benissimo, o fare lo spaventevole cambio di stagione che sconforta anche i caratteri più coriacei. Quindi, la serie è “Anche i single piangono”, ma ironia della sorte passano per quelli che si permettono il lusso di esser tali!  

E i single felici, invece? Quelli che la loro felicità la devono scontare? Secondo me sono felici perché certe libertà non hanno prezzo, tout court. E perché vivere da soli è sempre meglio che vivere in coppia non per mutuo amore ma per amore del mutuo.

Non è così? Beh, dite la vostra che io ho detto la mia…  

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