Non amo i selfie e come si faceva anticamente chiedo, con sorriso annesso, Mi scatterebbe una foto, per favore?
Quando poi, a scatto avvenuto, vado a verificare, se mi scopro senza piedi dapprima mi straluno, banalmente, e poi mi imbestialisco, irrimediabilmente.
Perché finché esco con un braccio amputato, con la cresta della capigliatura rifilata, oppure vengo mossa, sfocata, controluce, troppo in lontananza, troppo vicino, con gli occhi rossi, la cosa può essere un colpo alla mia vanità ma l’accetto. Se invece mi scopro senza piedi, non ci stanno né santi né madonne che mi tengono!
Perché sì o perché no non lo so… So solo che, per il dantesco contrappasso per analogia, a quella persona farei un intero book fotografico − e per un evento memorabile della sua vita − facendola venir fuori, in tutte le foto nessuna esclusa, senza estremità, taglio alla caviglia, ecco!
Sia chiaro, però, che sono sufficientemente diplomatica e quindi, al cospetto di chi ha rivelato evidenti doti di tagliatore o tagliatrice di piedi, conservo un aplomb invidiabile e ringrazio pure. Salvo poi, appena sparisce dalla mia visuale, acchiappare un’altra persona e reiterare la richiesta dello scatto, specificando − con grazia ma decisa! − con piedi inclusi, per favore.
Foto di Mabel Amber da Pixabay
Categorie:Innocenti Ossessioni
Sono pienamente d’accordo e condivido in pieno. Di più: i selfie fatti tenendo il braccio alzato e che pretendono di fotografare interamente la persona sono i più orribili perché mettono in primo piano il volto sorridente ma tuttavia il resto del corpo resta rimpicciolito e quindi appare deforme!
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Concordo 😉 E grazie dell’attenzione, Carlo!
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Secondo me dovresti ridurre l’intensità del tuo volto per consentire al fotografo di ricordarsi dei piedi 😉, potresti ritentare con occhiali da sole e sciarpa avvolgente 😁
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Un commento galante, grazie! 🙂
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