Il periodo migliore per ambientare un affascinante retelling della fiaba di Cenerentola in una versione inglese è senz’altro il Regency: uno sfondo raffinato e che si adatta al clima ottocentesco tra duchi, feste e dolci ragazze di campagna che aspirano a una vita migliore.
Dopo la morte dell’adorato padre, la vita di Jane viene completamente stravolta. Mrs Davis, sposa in seconde nozze del defunto Mr Davis, la costringe a occuparsi delle mansioni più umili, trattandola alla stregua di una sguattera. Jane, priva di dote e prospettive, convinta di non poter suscitare l’interesse di alcun gentiluomo e decisa a costruire da sé il proprio futuro, trova lavoro come istitutrice nella scuola per orfani di lady Brooks. Una scelta che reputa felice, almeno sino a quando non partecipa a un ballo sotto mentite spoglie e scopre di non essere indenne al fascino genuino del Duca di Arundel e di desiderare per sé qualcosa di più dell’indipendenza. Ma può questo improvviso desiderio di felicità diventare davvero realtà?
Recensione
Come da copione mettiamo insieme una bella fanciulla orfana resa una serva dall’insopportabile matrigna, nella sua stessa casa, alla dipartita dell’amato padre, aggiungiamo due sorellastre e abbiamo la nostra Cenerentola nella giovane Jane. Una storia deliziosa, non importa se già letta in varie salse e sfumature, perché l’autrice è riuscita abilmente ad aggiungere ben più di una novità
Figlia devota di un ricco mercante del paesino inglese di Arundel, che ha lasciato il mondo all’improvviso, Jane è costretta a sopportare le angherie e i capricci di due donne terribili, le quali rendono la sua vita impossibile e fin troppo zeppa di impegni. Per fortuna questo retelling concede una tregua alla dolce sventurata, rendendo la seconda delle sorellastre, Lucy, una ragazza timida e solidale verso la parente acquisita, sebbene non riesca a imporsi e convincere la madre a trattare Jane come si converrebbe a una signorina per bene. Gli unici momenti che alleggeriscono le sofferenze della giovane sono quelli trascorsi insieme alla migliore amica Edith, signorina di nobile lignaggio dal carattere limpido e dotata di un grande cuore, nella piccola scuola del paese dedicata agli orfani, finanziata dalla famiglia proprio dalla lady. Qui Jane riesce a ritrovare se stessa e a non perdersi mai d’animo e sperare in un futuro assai migliore.
Nel frattempo conosciamo Jake, non un principe ma un duca del ton inglese, la cui madre anaffettiva vuole convincerlo a legarsi a una fanciulla di pari lignaggio, ma difatti lui non ne ha nessuna voglia. Si è comunque preso delle responsabilità, dopo la dipartita del duca di Arundel ne ha ereditato gli onori e soprattutto gli impegni non da poco. Jacob non si è mai innamorato, almeno fino a un determinato momento. Due signorine hanno catturato il suo interesse: una è chiaramente di un ceto sociale di basso livello, l’altra è una damigella in blu conosciuta a un ballo in maschera, di cui nemmeno conosce il nome, ma che si impegna a ritrovare tramite un annuncio che desta scalpore e chiacchiere. Naturalmente Jacob non sa che queste due affascinanti giovani sono la stessa persona. Il romanzo è ben riuscito, la storia ha una personalità diversa rispetto alle altre versioni, le quali lasciano meno spazio a personaggi secondari. Jane incarna non solo la classica Cenerentola, con più carattere e determinazione, ma una donna orgogliosa e decisa a sistemare le cose, perché sa che cambieranno prima o poi. Mi è piaciuto molto il suo rapporto con Lucy, protettivo, ed Edith, la mia preferita. La matrigna mantiene il ruolo da cattiva, decisamente odiosa e irritante, idem per la sua figlia preferita Matilda.
Jacob è il tipico personaggio maschile di quei tempi; affascinante, cortese e furbetto all’occorrenza. Un uomo che per il vero amore non cede alle convenienze e a un matrimonio privo di sentimenti, che si batte per chi ha a cuore. Vi sorprenderà, in attesa del prossimo adattamento a un’altra favola.

Rispondi