Primavera, 1974
È così che Stefani esordisce nel suo romanzo storico:
con una prefazione che disegna l’assetto politico sociale e spiega l’ennesimo contesto di odio etnico e ideologico iniziando dalla narrazione delle vite di Ruggero e Maja.
Loro non sono gli unici protagonisti, altri personaggi ben delineati costruiscono la scena narrativa attorno al fatto principale, una scatola di ferro sconquassata è ciò che rimane dopo lo scoppio di una bomba all’interno di una scuola slovena…
Estate, 1974
Nella prima parte, la voce narrante è donata dall’autore ad una delle dodici vittime della strage del treno Italicus, scoppiato a 130 km orari in una galleria della provincia di Bologna.
Poi il racconto storico continua, con le vicende delle quattro figure principali e con i cambiamenti che si succedono durante la stagione più calda dell’anno.
In estate il romanzo matura e produce veramente i suoi frutti, regalando emozioni.
Autunno, 1974
Il cupo novembre avanza e cresce la protesta, arriva presente un periodo di ristrettezze, ma poi giunge a Trieste lui, il Poeta, e con il discorso di Pasolini i tasselli si spostano, una nuova energia è approdata in città… nel bene e nel male gli epiloghi si svelano.
Difficile riassumere e scegliere tra la tenerezza di Lorenzo e la dolce ingenuità di Maja; emerge prorompente la delicatezza dell’autore verso i suoi protagonisti e verso la sua città.
Ricco di messaggi per migliorare noi stessi e ciò che ci circonda grazie alla diversità di situazioni e contesti in cui viene condotto il lettore.
Indagare la storia, romanzare dei fatti salienti investigando come un detective negli archivi e in tutti i luoghi “utili” al caso.
È questo che ha fatto Stefani,
ha creato un romanzo che insegna, ricorda e fa riflettere sull’indifferenza dei più e sui soprusi di molti.
Spezzare catene d’odio ancestrali che si mantengono negli anni grazie ad antichi rancori e a vecchi racconti, chissà se fondati…
Se nel passato è stato difficile provare amore al di là dei confini e pregiudizi, oggi fatichiamo a comprendere colui che non ha ancora capito il significato di uguaglianza senza distinzioni.
Siamo diversi nell’apporto culturale, ma lo scopo di aggiungere ingredienti è quello di creare una nuova “ricetta” da amare, per sognare un futuro migliore.

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