“Miracolo Vivente” è il nuovo singolo di Davide Melis, pubblicato il 1 luglio dopo il successo di “Generazione Covid” e “Molte multe”, anticipazioni del nuovo e attesissimo album. “Miracolo vivente” segna un momentaneo, ma significativo, cambio di rotta: niente polemica, niente retorica, niente ironia né prese di
posizione, in un momento storico così delicato Davide ci vuol cantare d’amore, e noi gli abbiamo chiesto qualche curiosità in più per conoscere le novità attuali e quelle in arrivo2

Come nasce “Miracolo Vivente”?
Inizialmente da un’idea di Raffaele Abbinante (uno dei coautori) ed è, idealmente, una dichiarazione d’Amore che si svolge nel tempo di una singola telefonata. Una dichiarazione chiara e priva di retorica, così piena d’immagini poetiche e trasporto emotivo che sembra quasi non aver bisogno di una risposta, come se non esistesse alcun dubbio, come se fosse scontato che chi l’ascolta meriti esattamente ogni singola parola a lei dedicata. Riguardo il sound ormai va in parallelo con la mia nuova identità musicale, in cui sintetizzatori anni ‘80 e tastiere sono preponderanti. La ritmica di basso e batteria è suonata con un feel decisamente rock, incalzante e decisa che contrasta molto bene con la timbrica pop 80′ dell’arrangiamento, creando
un’alchimia del tutto inedita e fresca, ancora una volta interamente firmata da Edoardo Bruni, mio fido collaboratore e produttore artistico.
Una canzone d’amore quindi, come mai questa scelta?
Il tema dell’Amore ormai, a mio parere, andrebbe cantato solo quando si trova il modo di riuscire a “descriverlo” con la A maiuscola. Intendo dire che, essendo dalla “notte dei tempi dell’arte e della letteratura” il più utilizzato, non si può negare che sia anche necessariamente, in qualche modo, anche il più (passatemi il termine che ovviamente non ne vuole sminuirne l’importanza) inflazionato. Devo confessare che però, nello specifico, in questi tempi di guerra “qui ed ora”, mi sento così disarmato di armi dialettiche e impotente di fronte a fatti storici che sembrano la trama di un romanzo distopico di fantapolitica, che mi sono detto: “questa volta no”… Questa volta niente rabbia, niente ironia, niente “messaggi tra le righe”, niente posizioni
radicali, niente provocazioni… Niente bianchi, niente neri… Niente fazioni. Questa volta canterò semplicemente l’Amore. L’unica possibile soluzione.
Perché un lyric video?
La scelta di realizzare un lyric video (testo e animazione) e, dopo tanti videoclip, di non apparire come protagonista, non è casuale, bensì un tentativo di universalizzare maggiormente il tema espresso, spersonalizzandolo e rendendolo appartenente realmente a tutti nel tentativo di dare maggiore enfasi e valenza proprio alle parole e alla musica. Ho pensato che l’associazione diretta della canzone con il mio
volto, anche alla luce dell’esperienza molto positiva dell’ultimo videoclip di “Molte Multe” dove impersono una sorta di Joker, non è affatto scontata. Io sono un cantautore, c’è chi mi chiama artista, chi musicista e chi cantastorie ma di certo non sono un attore… E quindi, in fondo, è giusto lasciare spazio, almeno questa
volta, all’essenza della musica e delle parole di questa ideale dichiarazione d’Amore che si svolge nel tempo di una singola telefonata. (https://youtu.be/csr5SGLTF3Q)
Programmi e appuntamenti in agenda?
Dopo “Generazione covid” e “Molte multe”, dopo questo ultimo singolo, continuo a dedicarmi alla realizzazione del mio secondo album dal titolo “Secondo Me(lis)” che mi auguro possa uscire entro l’anno; spero possa emozionare e far riflettere gli ascoltatori…
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Categorie:interviste, Musica
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