È uscito “L’Amore è inopportuno”, il nuovo singolo di Giuliano Crupi, in radio e su tutte le piattaforme digitali da venerdì 8 aprile. Il videoclip che accompagna il brano, diretto da Federico Falcioni, celebra l’importanza della donazione di sangue e dei donatori che con il loro gesto gratuito e volontario garantiscono cure e terapie salvavita ai malati.
Quando nasce la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica nasce prima di me suppongo e si è alimentata di musica classica, jazz, cantautorale sin dalla nascita, essendo i miei genitori grandi appassionati di musica. Da lì non ha più smesso di esistere e di crescere.
Se dovessi dire con una frase chiave che cos’è per te la musica quale useresti?
La musica è la mia migliore amica, la mia psicologa principale, uno specchio che ascolta e non chiede, che trasforma e non usa, che ama e non ferisce.
È uscito il tuo nuovo singolo dal titolo “L’Amore è inopportuno”, ce ne vuoi parlare?
“L’Amore è inopportuno” è l’epilogo di un percorso lungo e faticoso di lavoro su me stesso, di rinascita, di amore. Quando sono riuscito a liberarmi dai pesanti fardelli della sofferenza, ho ri-scoperto un nuovo modo di amare, quello dell’infanzia, quello del mio bambino interiore libero, senza paura, capace di amare in modo puro e consapevole di meritare lo stesso identico amore dall’esterno. Ora sono consapevole di meritarlo e l’universo me lo ha mandato in tantissime forme: per esempio, il videoclip di questo brano che celebra la donazione di sangue e che sono riuscito a realizzare dopo essere diventato donatore di sangue più di un anno fa; e poi l’amore di coppia che mi è arrivato come un dono totalmente inaspettato dall’universo semplicemente perché ho messo il mio cuore nella posizione di amare liberamente e di essere amato e potrei continuare ancora e ancora. Questo è “L’Amore è inopportuno”: amore puro, rinascita, consapevolezza, energia, vita.

Quanto conta per un artista la contaminazione e quali altri stili musicali ti piacerebbe sperimentare in futuro?
La contaminazione è fondamentale ma non solo quella musicale, quella esperienziale, quella relazionale, familiare e via dicendo. Ogni elemento che entra a far parte della tua vita diventa contaminazione e diventa musica, riflessione, spunto, messaggio. Non ho veramente idea di cosa sperimenterò in futuro perché vivo la mia arte liberamente, senza troppe domande, senza strategie. “L’arte non è una posa ma resistenza alla mano che ti affoga”, tanto per citare uno dei cantautori che amo di più: Niccolò Fabi.
Hai un sogno nel cassetto, dal punto di vista professionale, che ti piacerebbe realizzare?
Si, che la mia musica possa portarmi a fare prima o poi un tour importante e un feat. con Niccolò Fabi appunto.
Prossimi progetti? Ti stai preparando a nuove composizioni?
Stiamo organizzando alcune date che spero arriveranno presto. Circa le nuove canzoni, arriveranno quando dovranno arrivare: non ho mai cercato o forzato la mia scrittura. Le mie canzoni arrivano da me e io non faccio altro che accoglierle e trascriverle.
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