“La stanza delle illusioni” si rivela da subito un romanzo giallo dalla chiara impronta tradizionale, alla quale si affiancano una freschezza e un dinamismo non comuni per un genere, il giallo, che ormai è quasi bistrattato. L’ambientazione è molto classica, una villa immersa tra le fiabesche cime delle Dolomiti che sembra sospesa nel tempo.
La trama richiama molto i gialli in perfetto stile Agatha Christie, alla quale l’autore
stesso fa riferimento con un elegante omaggio. Il protagonista è decisamente più innovativo, Richard Dale è un psicologo con sindrome di Asperger, intuitivo e molto particolare si rivela essere un ottimo investigatore, conquistando subito il lettore con i suoi strani modi di fare, talvolta decisamente buffi e la sua passione per i rompicapi. Ad affiancarlo nelle sue indagini è la moglie Monica; il loro rapporto è, a mio parere, uno dei punti forti del romanzo, con momenti divertenti e scambi perfettamente autentici che interrompono piacevolmente il ritmo narrativo. Gli altri
personaggi, anch’essi dai tratti abbastanza classici, non sono da meno, ben descritti e caratteristici, di ciascuno l’autore riesce in poco tempo a delinearne i tratti fisici e psicologici, nonché le dinamiche interpersonali che rivelano un intreccio ricco e appassionante che affianca la storia vera e propria. La scrittura e lo stile mi hanno conquistata, scorrevole ma non concitato, consente una lettura rilassante e coinvolgente, complice il paesaggio candido e ben descritto che fa da cornice alla storia.
Sul finale la narrazione diviene concitata, un pizzico di azione aumenta la suspense
tanto da spingere il lettore a divorare le pagine tutto d’un fiato in un climax sorprendente che conclude in modo perfetto il romanzo. Gli indizi, seppur ben nascosti, ci sono tutti e vengono magistralmente ricomposti per svelare un mistero che appariva quasi sovrannaturale. Un romanzo davvero curato in ogni dettaglio, ben scritto e appassionante, imperdibile per gli amanti del genere.
a cura di Jessica Fercia

Rispondi