La brutalità e la follia della guerra viste dagli occhi di un bambino. Alidad Shiri è solo un bambino quando perde la propria famiglia a causa dei bombardamenti in
Afghanistan. Ed è solo un bambino quando intraprende un viaggio pericolosissimo, che nessuno dovrebbe mai affrontare, alla ricerca di una libertà e di una serenità che gli sono state strappate troppo presto. La sua forza d’animo e il suo coraggio sono straordinari, soprattutto alla sua giovane età.
Trama: In giorno di agosto del 2005 un tir si ferma in un autogrill vicino a Bressanone. Da sotto sbuca un ragazzino. È tramortito, sporco. Si era legato di nascosto all’asse delle ruote posteriori prima che il tir si imbarcasse su una nave in partenza dalla Grecia. Poi Venezia, l’autostrada, quattro ore infinite. Molti altri erano morti così. Quel ragazzino si chiama Alidad Shiri e ha solo quattordici anni. È arrivato dall’Afghanistan, dove i genitori, una sorella e la nonna erano stati uccisi. Si era rifugiato in Pakistan con il fratello, l’altra sorella e gli zii. Ma due anni dopo era partito da solo, inseguendo la speranza di un futuro diverso. Il suo viaggio incredibile e pericoloso è durato quattro lunghi anni, passando per Iran, Turchia e Grecia. Ora quel ragazzo ha trent’anni, una laurea in filosofia e lavora come giornalista. Vive in Alto Adige, dove ha trovato una famiglia che gli ha spalancato le braccia e, soprattutto, una comunità solidale. Alidad racconta la sua storia di bambino che è fuggito dall’Afghanistan in guerra, un paese che oggi, dopo vent’anni, si ritrova di
nuovo in uno stato di terrore. E con questo libro testimonia ogni giorno al mondo il grande potere dell’accoglienza.
In Via dalla pazza guerra, Alidad Shiri racconta ai lettori gli orrori e le ingiustizie di conflitti in apparenza inarrestabili, che hanno portato alla distruzione di un Paese e del suo tessuto sociale e culturale. L’autore ci offre uno spaccato complesso e ricco di innumerevoli sfaccettature di un mondo lontano, con una narrazione semplice, che potremmo quasi definire “fanciullesca”, ma contraddistinta da una enorme potenza tematica e visiva: attraverso i toni malinconici e al contempo affettuosi, Alidad Shiri riporta ai lettori colori, sapori e odori della sua terra natia, che
mai ha dimenticato e che continua a portare nel cuore. L’autore ci racconta di un mondo lontano e per molti sconosciuto (se non temuto) e ci dischiude tratti e caratteristiche di una cultura dotata di fascino millenario.
Via dalla pazza guerra è un’opera indimenticabile, che cattura i lettori fin dalle prime pagine grazie al suo terrificante realismo. È un volume da leggere e conservare ma, soprattutto, da ricordare. Inquesti anni e in quelli a venire.
Voto 5/5
Caterina Franciosi

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