Stella Pecollo, attrice di cinema, teatro e serie e autrice del libro “Io sono bella. La leggerezza non è una questione di peso”, edito da Sperling & Kupfer. Proprio in occasione della giornata dedicata alla festa della donna, Stella ha deciso di pubblicare, sulla pagina del suo profilo instagram, un video provocatorio per incoraggiare tutte le donne a “liberarsi” dalle catene degli stereotipi dell’industria del fashion, e a vestirsi invece come loro desiderano, con il solo fine di esprimere se’ stesse e sentirsi belle. Noi l’abbiamo intervistata per voi. Buona lettura!
Come ti sei avvicinata al mondo dello spettacolo e cosa ti ha spinto?
“Fin da piccolissima ho espresso in mille modi il mio amore per la musica, il cinema, il teatro e il palcoscenico in generale, diciamo che facevo una testa così a tutti i miei parenti, così i miei mi hanno iscritta a lezioni di canto musica e recitazione, e appena ho potuto ho iniziato a fare i primi lavoretti ed il resto è storia. Cosa mi ha spinto ed ancora oggi mi spinge credo sia una voglia di non crescere mai, di continuare a “giocare” (to play) e a vivere più vite possibili. Ultimamente invece mi sto sempre più appassionando al fatto che grazie all’arte si possono veicolare messaggi molto importanti al publico in maniera diretta e creativa, far riflettere”.
Che rapporto hai con i tuoi followers?
“Per fortuna mi sostengono e mi ammirano, non mi capita spesso di avere degli “haters” tra i miei followers per fortuna, e questo mi fa molto piacere anche perchè vuol dire che comunico bene i miei ideali. Loro si divertono insieme a me, si commuovono con me, condividono le loro storie con me e a volte mi danno anche dei consigli, è un po come avere degli amici sempre online”!
Qual è la tua più grande soddisfazione personale e lavorativa?
“La mia più grande soddisfazione personale è stata probabilmente quando ho davvero sentito dentro l’amore verso me stessa per la prima volta. E’ stato magico, quasi come una rinascita. Mi sono guardata allo specchio e ho provato amore puro e incondizionato, privo di giudizio nei miei confronti. Quella lavorativa ad oggi è stata con il regista di Hollywood Michael Hoffman. Mi fece un provino per una parte dove era prevista una sola posa (giornata lavorativa), ma gli piacqui così tanto che addirittura creò un personaggio ex novo per me, e da 1 le giornate lavorative divennero 15 e alla fine passai un mese intero a lavorare su quel meraviglioso set. Fu un sogno. Tra l’altro a fianco di attori meravigliosi, dei maestri quali Kevin Spacey, Michael Stuhlbarg e Griffin Dunne”.
Il fatto di indossare una taglia morbida ti ha creato più difficoltà in qualche situazione?
“Assolutamente si, ma qui ci sarebbe da parlare per ore quindi vi rimando al mio libro, ‘Io sono bella. La leggerezza non è questione di peso’, dove ho ampiamente approfondito il discorso”.

Come diceva Oscar Wilde: “La vera perfezione dell’uomo non sta in ciò che l’uomo ha, ma in ciò che l’uomo è” eppure ancora oggi è una taglia a determinare la bellezza di una donna, qual è il tuo pensiero?
“Innanzitutto un essere umano non dovrebbe giudicare un altro essere umano, il giudizio ed il pregiudizio sono due cose nocive e inutili. Inoltre, il valore di una persona dovrebbe basarsi su quanto essa sia rispettosa, generosa, gentile, e buona di cuore, non sull’aspetto estetico, che, tra l’altro, cambia continuamente”.
In questi ultimi anni l’industria della moda secondo te sta cambiando? Per le ragazze curvy è più accessibile adesso?
“Si all’estero si, in italia assolutamente no, motivo per cui mi sono rimboccata le maniche e ho deciso di fare qualcosa io“.

Qual è la tua idea riguardo alla bellezza curvy?
“I corpi umani sono tutti validi, che siano curvy, magri, con disabilità, di qualsiasi tipo. Sono tutti corpi UMANI e pertanto degni di rispetto e calore”.
Ognuno di noi ha un percorso di vita, le proprie ferite, che nessuno può permettersi di giudicare. C’è stata nella tua vita, o in quella di una persona a te vicina, qualche episodio che ti ha particolarmente ferito?
“Ce ne sono molti purtroppo, in generale la cosa che mi fa male è vedere le ingiustizie su persone indifese come anziani e bambini, e anche sugli animali, che considero al pari degli esseri umani. La situazione attuale del mondo in cui viviamo è spaventosa, vedere intere famiglie dover scappare dalle proprie case e separarsi dai propri cari è straziante. Invece parlando di esperienze dirette, di recente mi ha fatto molto male venire a conoscenza di un episodio di body shaming subito da un’amica in un negozio di abbigliamento, dove la commessa le ha impedito di provare un vestito (anche in modo molto sgarbato) perchè temeva che lo potesse rompere, solo perché il vestito era taglia 42 e la ragazza in questione aveva una 44 (quindi nemmeno curvy). La mia amica è uscita dal negozio piangendo, si è sentita umiliata e ferita nel proprio valore”.
Crediti foto di Irene Bertotti
Patrizia Faiello
Categorie:D-Interviste, fashion
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