Ossa. Ossa che parlano, ossa che tornano a galla dopo anni di buio tra quella terra che ne ha nascosto l’essenza.
Sinossi: Mentre Rocco Schiavone affronta a Roma i suoi fantasmi con la sensazione che a quella città non abbia più niente da dire, ad Aosta nei boschi vicino Saint-Nicolas, vengono rinvenute alcune minuscole ossa umane. Sono di Mirko Sensini, un bimbo di 8 anni strangolato dopo aver subito violenza sessuale. Rocco stavolta dovrà scavare nel terreno più torbido della psicopatologia umana: la pedofilia. E lo farà con le forze che solo una rabbia senza limiti riesce a raccogliere. Un mostro verrà quindi consegnato alla giustizia. Intanto Lupa da alla luce tre cuccioli, Caterina riprende servizio ad Aosta e Rocco ricomincia a disobbedire all’immobilità.
Recensione:
«Forse, pensava, se riuscissi a superare il dolore del distacco, non soffrirei più, non succederà più che perda le persone a cui tengo. La vita sembrava godere a far soffrire gli esseri umani dove più faceva loro male. Come un dentista arruffone, snudata la radice del dente, lì colpiva col trapano.»
Ossa che appartengono a un bambino, un bambino certamente morto per mano altrui e simpaticamente soprannominato Pillo in attesa di giungere alla sua vera e propria identità. Ma Pillo ha un passato e oltre a questo ha probabilmente anche dei genitori che lo stanno aspettando o che più semplicemente lo stanno cercando chiedendosi, da quasi sei anni, che fine abbia fatto, cosa ne sia stato di lui al tempo della scomparsa appena decenne.
Per Rocco Schiavone il ritrovamento del corpo altro non significa che una ennesima rottura; tuttavia, si tratta di una rottura diversa. Perché ha davanti un bambino, perché ha davanti una morte davvero misteriosa e che chiede di essere risolta. Da dove partire? Come sciogliere la matassa che si trova innanzi?
«Se non lo nutri, come una pianta, quello tende a seccarsi. Basta non dare acqua.»
Torna in libreria Antonio Manzini con un giallo tutto da scoprire e ben lontano da quelle che possono essere le apparenze. Scritto contestualmente a “Vecchie conoscenze” (2021), “Le ossa parlano” aggiunge un nuovo tassello al quadro delineato attorno a quello che è uno dei protagonisti più amati e al contempo discussi del nostro panorama letterario italiano contemporaneo.
Il lettore ancora una volta si trova davanti un mistero da scoprire, un mistero delineato con molta semplicità ma nel suo essere anche grande forza evocativa. Perché opera più profonda esattamente come i personaggi che la abitano. Con tutte le loro luci e le loro ombre, i loro errori e i loro successi. Lo stesso Schiavone giunge ai suoi appassionati lettori con un carattere diverso, più maturo e introspettivo. Ecco allora che le pagine si divorano e il mistero che ruota attorno a Pillo diventa anche il nostro mistero. Una lettura rapida ma che lascia il segno.

Categorie:Gialli & Thriller, Libri
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