Sandra, nuovo singolo del cantautore pugliese di stanza a Firenze Fanizzi uscito sulle piattaforme digitali il 7 gennaio per Leindiemusic. Si tratta del terzo brano prodotto da Molla, caratterizzato da una sobria eleganza e sensualità.
Sandra “È apprezzare le rughe di una anima tempestosa, godere del ritratto di una donna senza tempo, rubare l’altrui solitudine per diventarne parte e capire che sapere amare deriva dal sapere stare bene in primis con sé stessi”.

Sandra, il tuo nuovo singolo. Di cosa parla questa canzone?
Sandra è il ritratto di una ragazza senza tempo che mi ha fatto apprezzare le facce benigne della solitudine. Non me ne capacitavo di come una ragazza volesse rimanere sola e allora ho provato, egoisticamente, a rubarle quella solitudine che, stranamente, la rendeva tanto felice. Così, da lei, ho imparato a stare solo
anche io, ad ascoltare più me stesso, esaltando il mio lato creativo e migliorando la fiducia in me. Per questi motivi mi piacerebbe che questa canzone venisse letta come un elogio della solitudine.
Come è collaborare con Molla?
Molla è un grande trascinatore. Ti trasporta come un uragano nella sua dimensione musicale, nel suo modo di vedere la musica: libera e spensierata, scevra da compromessi e soprattutto autentica. Molla, prima di essere un produttore, è un amico e crede fino in fondo in quello che fai, trasmettendo tutta la passione e
tutto l’entusiasmo che nutre verso la Dea Musica.
Perché il cantautorato tra tanti generi musicali?
Il cantautorato è il genere musicale che ti permette di esprimere in maniera libera senza ingabbiarti in schemi concettuali o mode passeggere. Penso sia la forma più vera d’arte. Ogni canzone è una storia a sé e ti permette di parlare d’amore o semplicemente sostenere una denuncia sociale.
Quale è il filo rosso che lega le tue canzoni? Come prendono forma?
Le mie canzoni sono accomunate da immagini di vita quotidiana che ho vissuto in prima persona. In ogni singola strofa è presente una storia del mio passato o presente che mi ha visto coinvolto. Parlo di me, del mio rapporto col mondo, delle persone che mi circondano. Di sera, dopo una giornata lavorativa, non c’è
cosa più catartica che impugnare la mia chitarra e lasciarsi trasportare dalla penna. Quasi tutte le mie canzoni sono nate a fine giornata, come se fossero un rendiconto.
Chi sono i tuoi miti musicali? Con quale artista o band del passato o del presente vorresti collaborare?
Il mio mito musicale assoluto è Lucio Dalla. Amo ogni singola parola di ogni sua canzone, il modo in cui è stata scelta e l’arte di evocare delle immagini forti che, puntualmente, mi fanno emozionare ad ogni ascolto. Invece, se dovessi pensare ad artisti contemporanei con cui mi piacerebbe collaborare, direi Franco126 o Fulminacci, due esponenti della scuola romana con una scrittura originale e super
riconoscibile. Diamo inizio al gemellaggio con la scuola pugliese! 🙂
Categorie:interviste, Musica
Rispondi