Il calcio italiano va oltre la crisi pandemica. Secondo il Global Transfer Report del 2021, pubblicato dalla Federazione internazionale delle associazioni calcistiche (FIFA), l’Italia è il secondo Paese al mondo per spese sui trasferimenti di calciomercato, dopo l’Inghilterra.
Lo scorso anno sono stati 18.068 trasferimenti internazionali nel calcio maschile professionistico, agli stessi livelli del 2019 e in aumento del 5,1% rispetto al 2020. Sono stati coinvolti 4.544 club, appartenenti a 185 federazioni diverse: un record senza precedenti. L’associazione inglese ha il primato di spese con 1,2 miliardi di euro. Il nostro Paese, con circa 585 milioni di euro spesi, si piazza davanti a Francia, Germania e Spagna. L’Inghilterra è prima anche in termini di entrate, con circa 481 milioni di euro: completano il podio Francia e Italia, con 473 milioni.

Ma a guidare la classifica dei trasferimenti dei singoli giocatori è la nostra Serie A: l’operazione più costosa è stata infatti quella che ha portato Romelu Lukaku dall’Inter al Chelsea; al terzo posto troviamo Achraf Hakimi, passato dai nerazzurri al Paris Saint-Germain; al quinto posto c’è Tammy Abraham, che la Roma ha acquistato dal Chelsea. La squadra di club che ha speso di più però è il Manchester United, che ha messo a segno il suo colpo più costoso con Sancho dal Borussia Dortmund, oltre al ritorno di Cristiano Ronaldo. Dietro i Red Devils ci sono Chelsea, Lipsia e Roma; decimo il Milan, dodicesima la Juventus.
La maggior parte dei movimenti – il 66,8% del totale, in aumento rispetto al 2020 – riguardano i giocatori a parametro zero, mentre le operazioni a titolo definitivo rappresentano solo l’11,4% del totale. Le altre tipologie di trasferimenti, come i prestiti, sono state meno frequenti rispetto agli anni precedenti. Il report segnala dati in crescita anche per il calcio femminile, con un aumento del 19,3% di squadre coinvolte nei trasferimenti internazionali rispetto al 2020.
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