Jaboni – Love comes back to me ha un sound più elettronico

“Love comes back to me”, per Gil Produzioni,  è il primo singolo in inglese dell’intenso cantautore JABONI in radio e in digitale accompagnato dal videoclip

 “Endless Time” (Gil Produzioni), brano che arriva dopo “Love comes back
to me”, è il secondo singolo del cantautore JABONI. Quale è la
differenza tra le due canzoni?

Per quanto riguarda il lato compositivo i due brani hanno un filo conduttore, cioè un’ambientazione che rispetta il significato del testo, come una colonna sonora che mira a valorizzare la scena, ma allo stesso tempo sono diversi. Love comes back to me ha un sound più elettronico e sul finale si punta all’ambientazione con orchestra e suoni analogici mentre Endless time si sviluppa in maniera differente: l’aria che abbiamo ricreato sin dall’inizio mira a catapultare l’ascoltatore in un mondo diverso, proprio come succede al cinema nel momento in cui inizia il film, accompagnando l’ascoltatore con i suoni, il testo e la voce in un mondo lontano, ma allo stesso tempo intimo e riflessivo.

Endless Time” racconta il viaggio che il bambino che è in noi ci spinge
ad intraprendere per poter, finalmente, andare incontro alle nostre
passioni.” Puoi commentare e spiegare meglio queste parole?

Credo che in ognuno di noi ci sia qualcosa che ci fa vedere il mondo con occhi diversi, che ci fa dimenticare per un istante le preoccupazioni e gli ostacoli che la vita ci presenta e ci da la forza di guardare oltre. Questo qualcosa in genere è la parte che in noi è rimasta ancora bambina e che con purezza ci mostra ciò che più ci fa battere il cuore. Endless time vuole essere un invito ad ascoltare questa voce e a seguirla, per poter raggiungere i propri sogni.

Che strumentazione usi per la tua musica?
La strumentazione per la composizione si basa essenzialmente su synth, orchestra ed elettronica ed è a cura di Giorgio Lorito, di GIL Produzioni.

Fabrizio Nardocci. Come è collaborare con lui? Ci parli del video da lui
diretto? Dove è stato ambientato?

Con Fabrizio c’è stata intesa già dal primo ascolto del brano. Avevamo le stesse idee e immaginavamo il video nello stesso modo. Fabrizio è una persona che ascolta tantissimo, super professionale e ha sempre in mente cosa fare, quali saranno le scene e il loro risultato finale. Abbiamo cercato delle location che potevano riportare la mente a luoghi fermi nel tempo. Così li abbiamo trovati in Abbruzzo, esattamente nei paesi di Navelli e Civitaretenga, e lì abbiamo raccontato la storia di un bimbo che sogna di diventare astronauta e che indica la strada a se stesso ormai adulto verso un viaggio che lo porterà verso un nuovo mondo, nel quale finalmente i due possono incontrarsi di nuovo.

Oltre la musica che arti preferisci?
Amo il cinema più di tutte. Ma anche la pittura e il disegno: uno dei miei hobby, che non pratico però più da molto tempo, è stato il disegno a mano libera con carboncino o china, sia ritratti che composizioni spaziali. E questa passione mi ha aiutato sicuramente a intraprendere gli studi di architettura.



Categorie:interviste, Musica

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