Nel nostro appuntamento dedicato all’Arte, oggi ho il piacere di farvi conoscere un artista romano di grande talento:
Lauro Papale @lauropapale

È lui protagonista della Mostra personale PENTAGONO ALATO, a cura di Federica Fabrizi, che dal 18 dicembre ‘21 al 5 gennaio ‘22 verrà inaugurata presso la galleria Art GAP lieta di accogliere il pubblico nel nuovo spazio espositivo. Le creazioni artistiche di Papale sono caratterizzate da ricerca, esplorazione, geometria e sperimentazione. Nelle sue opere troviamo emergere forme semplici e primordiali, suggerite dalla concretezza della natura stessa. La sua ricerca esprime in maniera assoluta un rapporto diretto e connaturato con la materia. Attraverso energici accostamenti cromatici, perizia tecnica, maestria certosina, il valore del segno acquista e sublima la personale ed instancabile energia pulsante dell’autore.

Il luogo dove sei cresciuto ha influito nella tua arte?
Ho avuto la fortuna di vivere a Roma e studiare al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti fra il 1960 e il 1970, anni di grande fermento artistico che certamente mi hanno influenzato positivamente.
Quando è nata la tua passione per l’arte?
Da bambino sono cresciuto nello stimolante ambiente di lavoro di mio padre, intagliatore e disegnatore di mobili, che possedeva una falegnameria dove si producevano mobili d’arte. Il tempo passato ad osservare il genitore mentre eseguiva un acquerello o un disegno esecutivo piuttosto che un intaglio sul legno di noce e l’idea che tutto ciò si sarebbe trasformato in un oggetto d’arte, mi appassionava tanto da decidere sin da allora che nel futuro mi sarei dedicato all’arte.

Nelle tue creazioni artistiche da dove viene la necessità di un nuovo codice di comunicazione tramite i segni e le linee geometriche?
Frequentando il liceo artistico negli anni sessanta ho avuto insegnanti del calibro di Capogrossi, Sanfilippo, Mannucci, Monachesi: tutti artisti che con segni e linee geometriche hanno avuto a che fare. Ma soprattutto credo che questa mia tendenza da una parte sia innata, dall’altra derivi da personali interessi culturali nei confronti delle espressioni iconico/artistiche delle civiltà arcaiche.
Penso alla scrittura cuneiforme dei popoli del bacino medio-orientale, alle decorazioni vascolari minoiche e micenee, alla produzione artistica delle civiltà precolombiane.
Gli elementi arcaici e fuori dal tempo che ritroviamo nella tua arte infondono nell’osservatore una profonda energia, quanto è determinante in questo processo l’elemento cromatico?
Il colore ha sempre esercitato in me un profondo fascino e nel caso delle mie pitture addiziona la sua naturale forza espressiva a quella del segno essenziale e dinamico generando, in tal modo, una energia maggiorata. Per ottenere tutto ciò, uso di frequente i colori puri dello spettro solare giocando con abbinamenti cromatici complementari capaci di attirare l’attenzione dell’osservatore in precisi punti focali del dipinto. Nelle sculture di ceramiche, invece, il colore ha spesso la funzione
di suggerire il mondo dal quale è stata tratta l’ispirazione, ma anche in questo caso il segno, (o per meglio dire la forma) e il colore sono strettamente connessi fra loro in un linguaggio espressivo univoco.
Grazie mille 🌟
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Al prossimo Artista
Valeria
Art Promoter
Categorie:Arte&Artisti, interviste
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