Quanto è difficile che un libro ci possa colpire in mille modi diversi? In mille parti diverse? In mille frasi diverse?
Inizialmente sono stata stregata dallo stile narrativo della protagonista / autrice Orsola, dai suoi pensieri fin troppo positivi sullo svolgersi della sua vita
<<Sono fiera di essere controllata, fredda e distaccata perché lasciare trasparire le proprie emozioni è un segno di debolezza>>
Inevitabilmente, poi, sono stata rapita dal turbine di pensieri dell’ “altra” Orsola, quella che è femminista convinta, quella che ammira le donne di successo ma sopratutto quella che nella vita VUOLE ESSERE MADRE (ancora) perché è la sua aspirazione più grande e mai e poi mai avrebbe pensato di dover subire un aborto terapeutico.
<< se devi partorire un figlio sano puoi andare al primo piano, se devi abortire ti nascondono in cantina>>
Aborto. Un diritto tutelato in Italia dalla legge 194 nel 1978! Il diritto di una donna di poter scegliere in tutta libertà cosa fare del proprio corpo.
“1. Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternita’ e tutela la vita umana dal suo inizio.
22 mag 1978″
Ognuno può avere la propria opinione al riguardo, come è giusto che sia. Ma NESSUNO può arrogarsi il diritto di giudicare o accusare. Il corpo non è il tuo taci. L’utero non è il tuo taci. La morte non è nella tua di anima. Taci.
<<Mi dispiace tanto, ti voglio bene, sarai sempre con me>>

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