La Formula Uno ha un nuovo re. Max Verstappen si laurea campione del mondo in una delle stagioni più avvincenti di sempre. Un Mondiale deciso all’ultimo giro dell’ultimo gran premio, al quale i due pretendenti al titolo – Verstappen e Lewis Hamilton – sono arrivati a pari punti. Lo stesso pilota della Mercedes nel 2008 riuscì a diventare per la prima volta campione del mondo, sorpassando l’allora pilota della Toyota, Timo Glock – alle prese con problemi alle gomme – all’ultimo giro del gran premio del Brasile e negando il trionfo al pilota della Ferrari, Felipe Massa. Tredici anni dopo la sorte si “vendica” contro il pilota britannico, che è stato al comando per 57 dei 58 giri del Gp di Abu Dhabi. La safety car rimette in gioco Versatappen quando Hamilton si sta avviando verso l’ottavo titolo mondiale, che gli avrebbe consentito di superare il primato di Michael Schumacher. L’uscita della safety car è causata dall’incidente di Latifi, con una Williams motorizzata Mercedes, mentre insegue Mick Schumacher, il figlio di Michael.

Il sette volte campione del mondo rimane in pista con gomme montate al 14esimo giro, mentre il talento olandese si ferma ai box per montare gomme morbide. Alla ripresa della gara, il pilota della Red Bull sferra l’attacco dopo qualche curva senza subire il contro-sorpasso del campione inglese. A fine Gp, la Mercedes spedisce i documenti in direzione per una doppia protesta, che verrà respinta. Mentre Verstappen diventa il primo olandese a laurearsi campione, le Frecce d’Argento sono pronte a ricorrere al tribunale d’appello per la procedura non completata dei doppiati in regime di safety car. L’ultimo capitolo di un Mondiale infinito e monopolizzato dai due rivali di Red Bull e Mercedes: dei 22 gp disputati, dieci li ha vinti Max e otto Lewis. Lo sguardo ora è al prossimo anno, quando Hamilton proverà di nuovo a diventare il pilota più vincente della storia e Verstappen tenterà il bis. Ma soprattutto la Ferrari proverà a riconquistare qualche vittoria e a tornare competitiva per la lotta iridata.
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