Nel nostro appuntamento dedicato all’Arte oggi ho il piacere di farvi conoscere un’ artista italiana di grande talento:
Marina Baciocchi @arte_marinabaciocchi

È lei protagonista della Mostra personale:
“Tra amore e rivoluzione: lettere dal carcere di Antonio Gramsci“, a cura di Federica Fabrizi. @federica_curatore_arte

La ricerca pittorica di questa artista romana è vastissima e nasce da un profondo amore verso la ceramica. Il dialogo che Marina riesce a creare a tra pittura e scrittura, tra colore e linea, è una fusione magica di emozioni.
In questa Mostra l’artista è completamente riuscita nelle sue intenzioni di far conoscere l’umanità e la ricchezza di questo uomo italiano di cui noi tutti dovremmo essere fieri. Lei ha catturato così con la sua pittura il valore della scrittura come identità dell’essere umano. Il tutto viene realizzato con un mosaico di acquerelli che bene stemperano e accendono ogni emozione e passione di questo gigante della storia italiana di tutti i tempi: Antonio Gramsci.
Il risultato che si ottiene è un trionfo di colori armonici che rapiscono e appagano l’osservatore.

Marina dove è nata e cresciuta? Sono nata e cresciuta a Roma, e ho avuto un’infanzia turbolenta. All’età di 32 anni ho iniziato a frequentare i seminari di Analisi collettiva, tenuti dallo psichiatra Massimo Fagioli, in via di Roma libera a Trastevere, una ricerca umana altamente scientifica e artistica. E la mia vita è cambiata. Un’ esperienza unica e irripetibile di cura, formazione e ricerca per migliaia di persone, una scelta di vita che mi ha permesso di realizzare la mia identità umana e artistica.
Da dove viene la tua scelta di utilizzare gli acquerelli?Ho usato tutte le tecniche pittoriche, e da circa quattro anni ho scoperto gli acquerelli. Hanno una morbidezza e una trasparenza che le altre tecniche non consentono. L’acquerello permette di esprimere le mie sensazioni. Quando sono forti e irruenti, il colore è più denso e la linea più decisa. Diventa trasparente, armonico e delicato quando sono più pacate.
Secondo te Marina che cosa lega la poesia e la letteratura di Gramsci alla pittura? La passione, la vitalità di un grande uomo che sapeva amare le donne, i bambini, gli umili. Scrittura, poesia come linea, colore come rapporto. Per me la pittura è poesia, leggendo “La cartolina di Gramsci” di Noemi Ghetti ( ed. Donzelli), ho anche scoperto che Gramsci amava la pittura delle avanguardie, e che lui stesso amava disegnare.
Nella Mostra che si inaugurerà a Roma “Tra amore e rivoluzione: lettere di Antonio Gramsci” per la cura di Federica Fabrizi, come riesci ad esprimere il tema della passione di questo grande uomo italiano, sia la passione politica e per ogni individuo che la passione personale per la sua famiglia? Trovando di volta in volta, a partire dalle sue parole mai scontate, sempre forti ed umanissime, una fusione tra pittura e scrittura, tra colore e linea. In un dialogo che, a un secolo di distanza e nella grave crisi delle ideologie del Novecento, continua a parlare al di là delle frontiere, agli oppressi di tutto il mondo
Grazie mille 🌟
Voi cosa ne pensate?
Scrivetelo qui (Mi piace ascoltare le vostre critiche o apprezzamenti per poterci confrontare)
Al prossimo Artista
Valeria
Categorie:Arte&Artisti, interviste
Rispondi