Giuliano Crupi: Ho sempre detto e sostengo di essere solo un tramite della musica

Filtro”, il nuovo singolo di Giuliano Crupi, tra i più ispirati e autentici esponenti dell’attuale scena cantautorale italiana.

Benvenuto su Life Factory Magazine. Come è nata in te la passione per la
musica?
Grazie. Credo che la passione per la musica fosse già nel mio dna. A casa ho un pianoforte che ha quasi 100 anni e che era di mia madre. Glielo regalarono i miei nonni quando decise di studiarlo e lo comprarono usato. Sono nato dentro la musica e non l’ho mai più abbandonata.

Maurizio Filardo. Come lo hai conosciuto?
A un master di musica. Gli piacquero le mie canzoni e si decise di lavorare insieme. Poi le cose non andarono bene per diversi motivi e ognuno prese la propria strada.
Ci puoi parlare del tuo primo album “Possibilmente guardo il cielo”.

Di cosa parlano le canzoni di questo disco?
Le tematiche delle mie canzoni sono variabili, parlo comunque di me, del mio punto di vista sulle cose, della mia verità nel preciso istante in cui le scrivo. Dentro ci sono le mie storie, le mie esperienze e le storie e le vite che si mischiano alle mie. In quell’album c’è mio padre in “Somiglianze”, c’è mio nipote in “Giorno dopo giorno”, c’è un pregiudizio nei miei confronti in “Merito più di te”, c’è una favola moderna in “La principessa e il rospo”, c’è la vita in “Questa strana giostra” e moltissime altre visuali e orizzonti.

Con “Impronte” ti sei esibito all’Earth day Italia. Cosa ricordi di quella esperienza?
È stata un’esperienza meravigliosa, molto in linea con i miei valori perché promuovo
costantemente il benessere del nostro pianeta, della natura che amo molto. Anche
quest’anno ho partecipato alla maratona dell’Earth Day, a distanza causa pandemia, su RaiPlay ma questa volta con “Come i bimbi fra le onde”. L’anno prossimo sarò ancora ospite, sperando si possa tornare dal vivo.

Premio Roma Videoclip 2018. Cosa hai provato a ricevere questa onorificenza?
È stato un premio prestigioso che ha valorizzato tutto il mio lavoro. Ogni volta è una
grande emozione e, grazie ai bellissimi videoclip, che le mie canzoni accompagnano, sono stato in finale ben 5 volte.

“Come i bimbi fra le onde” con il quale raccoglie fondi per l’ospedale di Haiti in collaborazione con la Fondazione Francesca Rava”, come leggiamo dal
comunicato. Quanto è importante per un artista l’impegno umanitario?
Non saprei per gli altri ma per me è fondamentale. Ho sempre detto e sostengo di essere
solo un tramite della musica e quella musica non deve solo essere fine a se stessa, non deve nutrire l’ego ma deve portare emozione, bellezza, riflessione, cambiamento e anche umanità. Per me è fondamentale l’impegno umanitario e sociale nelle canzoni, al di fuori delle canzoni e ogni volta che mi è possibile sostenere queste cause. Ho deciso da quasi due anni di diventare un donatore di sangue proprio per questo motivo: per portare il mio contributo umanitario al mondo, per far sì che la mia esistenza terrena non sia vana.

Sei un autore prolifico. Cosa accomuna tutte le tue canzoni? Quale la tua fonte
di ispirazione?

Non ho una fonte di ispirazione precisa e delineata. Sono un grande osservatore, connesso al mio sentire, alle parole che ascolto, agli occhi della gente, alle dinamiche comportamentali e sociali. Cerco poesia in un’alba o in un tramonto. Mi perdo nel silenzio di un bosco o nel rumore del mare. Mi piace ridere e mantenere viva la mia parte bambina e mi piacerebbe che tutti capissero quanto è fondamentale mantenerla viva. Tutto questo per me è fonte di ispirazione, ogni momento può esserlo.

“Filtro”. Ci parli della genesi di questo tuo nuovo progetto musicale? Di cosa
parla la canzone?
“Filtro” è un inno alla libertà di essere autentici. Grazie al mio percorso di psicoterapia ho accolto le mie sofferenze, i miei dolori, integrandoli nella mia vita, trasformandoli in qualcosa di costruttivo. Ho cominciato ad amarmi, a darmi più valore, a stimarmi di più e le porte sono cominciate ad aprirsi con più costanza. “Filtro” è una fotografia di questi tempi fatti di maschere e filtri, non solo social, tempi in cui l’accettazione di se stessi con le proprie imperfezioni e fragilità sembra insostenibile. La maggior parte delle persone sui social promuove il successo come successo del singolo, arricchimento economico personale, competitività massima, a discapito del principio fondamentale dell’essere umano: siamo animali sociali e ci nutriamo anche delle emozioni altrui. I tempi odierni offuscano l’essere umano, che non è più al centro. Al centro ci sono le cose che gli vengono propinate: cose da comprare per essere felici che in realtà non sono altro che stampelle emotive. “Filtro” vuole sottolineare la potenza della fragilità, il ritorno all’autenticità, alla perdita dei filtri, al godersi un tramonto, a mettere il cuore avanti e le mani indietro. Facciamoci guidare dal cuore.

Per finire, cosa bolle in pentola per Giuliano Crupi?
Ora mi godo “Filtro” e tutto quello che sta portando. Nella primavera del 2022 uscirà un nuovo singolo che porterà all’inizio dei live.



Categorie:interviste, Musica

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