È passato qualche giorno dalla nefasta notizia che la proposta ddl Zan è stata affossata dal Senato con tanto di applausi e c’è voluto tanto per stemperare la voglia di scrivere maldicenze.

Ora che una relativa calma circola in me, posso esprimere la mia più totale indignazione senza scendere allo stesso livello di squallore che hanno avuto i nostri emeriti senatori che hanno dimostrato di non essere l’emblema della dignità e del rispetto e di comportarsi come ignoranti zoticoni.
L’esultanza tenuta ha banalizzato il luogo istituzionale e il loro ruolo e questo dovrebbe essere un monito per i cittadini, anzi dovrebbe essere un ricordo indelebile che torna prepotentemente fuori al momento delle elezioni.
In un Paese la cui classe politica si dichiara civile, hanno dimostrato che di quella parola non conoscono il significato. Ma cosa più importante non sono al fianco e non difendono il cittadino, qualunque sia il suo genere, razza e credo.
Se la legge andava rivista, migliorata o lasciata, questo andava dibattuto con mezzi e modi appropriati, avendo un occhio di riguardo e rispetto verso quelle persone che ogni giorno vengono maltrattate, ridicolizzare e scartate, perché sono semplicemente se stesse e si battono per esserlo.
La legge è piuttosto farraginosa, ma bloccarla e non consentirne la discussione è oggettivamente osceno.
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