Nel nostro appuntamento dedicato all’Arte oggi ho il piacere di farvi conoscere un’artista italo-tedesca di grande talento:
Linda Edelhoff @l.edelhoff_staff_milano_

Linda è una scultrice di terracotta nata in Germania, classe 1975. Inizia a modellare già all’età di 8 anni, e la sua affermazione chiave sin da bambina era: “le bambine giocavano con le bambole, io giocavo con la terra”.
L’artista porta dietro con sé, della sua terra natia, l’universo delle fiabe dei Fratelli Grimm, in particolare della fiaba del principe ranocchio, che utilizza come metafora dell’amore e diventa protagonista della sua produzione artistica. Linda realizza delle sculture che descrivono l’ universo femminile fatto di donne passionali, fragili e forti, sono figure definite “guerrieri di vita” anime che perdono la vanità pur conservando intatta la loro sensualità.
Lei predilige l’utilizzo, nella creazione delle sue opere, dell’argilla: un elemento minerale primordiale, di grande suggestione. Questo intende esprimere un richiamo in maniera immediata all’idea dell’essenzialità estrema, quasi un intento a scavare per spogliarsi di tutto ciò che è effimero, come Stop alla vanità dominante?
L’argilla è un elemento naturale, parliamo di terra e di acqua, beni del nostro pianeta. Poeticamente parlando possiamo anche descriverlo come un elemento di estrema essenzialità, nelle mie sculture io definisco un figurativo femminile, privo di vanità, con l’esclusione di abiti eccentrici e di acconciature estreme, poiché le mie donne sono calve e vestite di abiti molto velati. Io descrivo l’universo femminile in cui l’unica vanità e legata alla forza dell’anima, al coraggio e all’amore.

Nelle sue creazioni, protagonista ricorrente è l’esigenza di esprimere una “fame d’amore” come desiderio insopprimibile di ogni essere umano, un tema di grande attualità. Lei tramite le sue sculture, intende modellare la fragilità maschile e femminile?
Esattamente si è così, l’espressione della fragilità, come la paura, il timore e la sorpresa. Queste espressioni sono frequenti nelle mie rappresentazioni, appartengo alla donna e all’uomo.

Le sue opere esprimono un ideale di sensualità che trascende le mode e gli stili imperanti. Una sensualità che sembra scaturire non dall’apparenza delle forme ma da un’emozione?
La sensualità è un’espressione molto ammiccante, io la definirei magica. Nel mio lavoro è ovvio che la forma conti, in questa devono esserci armonia e intuizione del movimento plastico. L’emozione ovviamente è nella forma che l’artista riesce a descrivere.

Nelle sue sculture in cui convivono perfettamente l’iperrealismo e l’immaginario fantasy, da dove nasce la sua scelta per la figura del rospo? La narrativa tedesca per i bambini ha influenzato la sua arte?
Sono nata in Germania, dove ho vissuto per un bel po’ di tempo. I profumi e tutto ciò che mi circondava, hanno dato spessore alla mia creatività, come anche la narrativa dei fratelli Grimm. Scrissero la fiaba del principe ranocchio e altri racconti, in cui sono racchiuse meravigliose metafore.

Per lei quale significato artistico assume il progetto della Banda Leon?
Appartengo al profilo dell’arte figurativa di questo progetto, il senso della mia arte si spiega sul fatto che lo spettatore può osservare e lasciarsi coinvolgere dalla forma delle mie sculture, può emozionarsi e sentirsi partecipe all’opera.

Grazie mille 🌟
Voi cosa ne pensate?
Scrivetelo qui (Mi piace ascoltare le vostre critiche o apprezzamenti per poterci confrontare)
Al prossimo Artista
Valeria
Categorie:Arte&Artisti, interviste, Senza categoria
Rispondi