Tra le pagine di Life Factory Magazine abbiamo l’onore e il piacere di ospitare Philippe Leon.
Buongiorno Maestro e benvenuto in Life Factory Magazine. Lei è compositore, autore e paroliere di notevoli artisti della musica italiana. Com’è iniziata questa meravigliosa avventura?
Tutto è iniziato da giovanissimo, andavo alle giostre con i miei amici .Mentre ero sulle macchine a scontro, sentivo cantare un cantante di nome Celentano. Ho pensato; adesso provo a scrivere una canzone e gliela mando. Il mio sogno si è avverato, poi ho scritto canzoni per tanti altri; Mina, Patty Pravo, Bertè, Amanda Lear, Giorgia ecc.

Non si pone limiti, come abbiamo scritto è compositore e paroliere, ma anche artista. Dove trova ispirazione per le sue opere?
M’ispiro alla vita quotidiana in modo particolare all’amore in tutte alle sue sfaccettature.
Ci parli del suo progetto Banda Leon: Banda Leon nasce con l’intenzione di voler
aiutare giovani artisti, che non hanno strade preferenziali, ma la bravura nella musica e nell’arte, ecco perché la banda leon ha due anime, un’artistica e l’arte musicale.

Banda Leon offre agli artisti emergenti uno spazio e una possibilità di farsi conoscere: possiamo definirla un moderno mecenate? Come si sente in questi
panni? Sentirsi utile per chi merita attenzione nell’arte e nella musica mi da la carica di continuare a vivere come ho sempre sognato
Un suo rimpianto? Rimpiango di non aver scritto in tempo una canzone per Minì (Mia Martini) La canzone è rimasta nel cassetto e nel mio cuore.
La ringraziamo di essere stato con noi: Grazie per questa intervista.
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