“Il movimento del ritorno” di Irene Gianeselli è un romanzo che sarebbe anche riduttivo definire filosofico; è un’opera di pregevole fattura in cui è bello perdersi, anche se a volte lo smarrimento può creare confusione.
Un caos di esistenze è contenuto in questo libro; un cast di personaggi che sono attori sul palcoscenico della vita e che vomitano addosso al lettore/spettatore le loro verità, come se avessero una pistola puntata alla tempia, come se fosse arrivato il momento di chiudere i conti.
A inizio di ogni capitolo vi sono inoltre presenti dei frammenti di una storia che tutti noi conosciamo: quella di Adamo ed Eva, che corre parallelamente a quella dei protagonisti del romanzo; un punto di vista originale è gettato sulla vicenda del primo uomo e della prima donna, impegnati nella lotta primordiale tra i sessi – «”Perché mi hai rubato la costola?”. Si alza di scatto, rabbioso. Eva non sa cosa rispondere e si guarda le mani e nelle mani tiene l’osso e lo stringe. “Io non l’ho rubata, tu l’hai perduta…” gli risponde. Adamo non le crede. Crede, invece, che Eva lo abbia privato di una parte di sé e non sa perdonarla». E proprio di perdono si parla in
quest’opera, verso gli altri e verso sé stessi, ma anche di amore, di arte e di solitudine.
Tancredi è un attore, e di amore, arte e solitudine si ciba; non riesce invece a perdonarsi: si sente un interprete mediocre dei tumulti, dei sogni e delle cadute degli esseri umani. Inoltre, Maria l’ha lasciato, e lui si trova a combattere con i suoi demoni – «Tancredi sente il nulla dentro e fuori e non ha nemmeno la forza di avere paura. Vede bene questi corpi muoversi attorno al suo. Il suo è il corpo di un uomo che si allontana dal disordine dell’amore. Il suo è il corpo della lontananza, Maria l’ha chiamato così»; preso nella stretta del senso d’abbandono, ricorda la sua infanzia segnata dalla perdita. E di perdita si narra anche nella vicenda di Veronica, di quella più dura da sopportare: il figlio che aveva in grembo è morto prima di nascere, e lei ha paura di non poter più amare. Veronica e Tancredi si incontrano in teatro, mentre lei sta metabolizzando il dolore e lui sta cercando di stanare la vita. Nel frattempo l’anziano Arcangelo, uomo in bilico, cerca Maddalena, una giovane donna che l’equilibrio l’ha voluto perdere volontariamente, o forse è stata la forza
di gravità a spingerla verso un nuovo destino.
a cura di Michela Turrisi
Casa Editrice: Les Flâneurs Edizioni
Collana: Bohémien
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 238
Prezzo: 16,00 €
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