Bertoni editore ci trascina con follia e razionalità nelle pagine di Ballata per spiriti inquieti di Chiara Alaia
Sinossi: Chi ha strangolato il jazzista Carlo Minguzzi nel camerino del Mood Indigo? Forse la stessa mano che ha ucciso, a pochi giorni di distanza, un noto batterista bolognese? A collaborare con la questura viene chiamato Nico Russo, irrequieto ispettore con un passato da chitarrista alle spalle. Col Natale alle porte, però, l’indagine procede a rilento. E, mentre la polizia brancola nel buio, un altro membro della band sparisce nel nulla. Guidato dal suo istinto e dai suoi acufeni, e grazie all’aiuto inaspettato di una hacker dal carattere impossibile, l’ispettore Russo dovrà scavare nel passato dei musicisti della Pratello Jazz Band per risolvere il caso, rimettendo insieme i pezzi di un puzzle, che affonda le sue radici nella Bologna degli anni Settanta.
“Complicare le cose semplici è banale; semplificare le cose complicate, renderle spaventosamente semplici, questa è creatività”
(Charles Mingus)
E’ così che inizia il libro, con una citazione che contiene al suo interno il senso di una storia interamente enigmatica e completamente distorta. Dalla copertina, il lettore potrebbe cogliere nel titolo un tono spassoso e invece gli spiriti inquieti non sono persone che in preda alla follia ballano o che da ubriachi esultano e fanno festa, no. Sono quelli che nella musica e nelle note, diventano stranamente inquieti, tanto da non riuscire più a suonare bene.
“I ricordi sono fatti così, tornano sempre nei momenti meno opportuni”
L’ispettore Russo che deve risolvere il caso poliziesco che vive nelle pagine di questo libro, è un uomo molto astuto ma allo stesso tempo fragile. Si fa attraversare dai ricordi dei tempi che furono e dall’amore che fu, ma poi ritorna sempre col capo chino sulle indagini. Anch’egli legato un tempo alla musica, crede che questo caso abbia delle grandi contraddizioni e più segreti di quanti si possano immaginare. Chi vorrebbe uccidere il membro di una band e poi far fuori a raffica anche gli altri membri? Siamo davanti ad un serial killer con la passione per l ‘omicidio di musicisti e cantanti o c’è qualcosa che lega la band ad un possibile conto in sospeso magari legato a qualche concerto, contratto discografico, evento, fatto privato?
E’ questo che dovrà essere svelato e che verrà narrato tra i movimenti cauti dell’ispettore, il suo hacker di fiducia e la storia della band. Una full immersion tra presente e passato e possibili soluzioni del caso all’orizzonte rendono vivaci pagine di un libro che può essere letto velocemente poiché scritto con un linguaggio fluido adatto a molti pubblici di lettori. Qualcosa di diverso propone questa scrittrice, soprattutto nel tessere le fila di un qualcosa che sembra banale, un caso di polizia con le sue indagini preliminari e poi le dinamiche del caso, e che invece acquista sapore e passione, spirito inquieto, per l’appunto, mano a mano, capitolo dopo capitolo. Contrabbasso, batteria, tromba, pianoforte. Strumenti che si susseguono, spiriti dell’aldilà, ombre, note musicali. Riuscirà Nico Russo, l’ispettore batterista, a risolvere un caso così ricco di note stonate e corde scordate?

Categorie:Gialli & Thriller, Libri
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