l cantante wLOG torna con il suo nuovo singolo KillerOne. Life Factory Magazine lo ha intervistato.
Ciao, wLog. Ormai, per noi, la prima domanda è di rito: chi sei? Presentati al pubblico di LifeFctory.
Ciao sono un milanese che vive in montagna e tutti i giorni deve scrivere canzoni perché ne sente un forte bisogno.
Parlaci del tuo ultimo singolo, KillerOne. Un titolo sicuramente particolare.
Il brano è nato davvero in pochi secondi. Testo, idea del sound e melodia. Diciamo che sentivo il bisogno di denunciare l’esistenza di un demiurgo virtuale quale espressione delle nostre proiezioni social.
KillerOne è un titolo che ha coerenza con il brano sia con la pronuncia in inglese che con quella in italiano.
A proposito di particolarità, cosa si nasconde dietro al tuo nome d’arte?
E’ un acronimo secretato che mi porto dietro da tanti anni. In matematica poi è la dimostrazione valida per tutti i casi, ma che si basa su un caso speciale…Diciamo che mi sento quel caso…
Una domanda un po’ diversa: cosa ne pensi dei talent? Siamo nell’era dei talent show, ce ne sono tanti e tutti un po’ diversi. Tu ci parteciperesti se ne avessi l’occasione?
Me lo avevano chiesto, ma non ci sono andato. Non mi interessano e non li guardo. Mi mettono profonda tristezza e alienazione. Diciamo che se lo scopo è lo “starismo”, e l’impatto estetico del prodotto, a me non interessa.
Quanto il periodo Covid ha cambiato, se l’ha fatto, il tuo rapporto con la musica?
Ma in realtà non tanto. Vivendo in montagna diciamo che ero abituato alla solitudine e all’isolamento. La mia musica nasce dalla mansarda e cosi sto continuando a fare. Mi mancano molto i live e certamente ha influito sulle tematiche e sul mio stato d’animo.
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