Life Factory Magazine recensisce in anteprima il nuovo romanzo di Amy Engel
dal titolo: La consuetudine del buio in uscita il 18 marzo 2021 per la HarperCollins
Nel piccolo paesino sperduto di Barren Spring due ragazzine appena dodicenni vengono uccise brutalmente durante un’anomala tormenta di neve aprilina.
Sinossi: Eve Taggert non è estranea al lato oscuro della vita. È sopravvissuta a una famiglia disastrata e a una madre dura e spietata che non le ha certo insegnato la tenerezza, e adesso vive nella precarietà in una piccola cittadina sperduta nei Monti Ozark. Nonostante questo, non ha mai fatto mancare nulla a sua figlia di dodici anni, Junie. L’ha cresciuta da sola, a dispetto di tutto, lottando ogni giorno per darle la vita che lei e il fratello non sono mai riusciti ad avere. Comprensione, sostegno, amore. Finché, in una mattina livida e fredda, Junie viene trovata nel parco giochi cittadino, stesa accanto alla sua migliore amica. Abbandonate come bambole rotte, la gola tagliata. Le ricerche della polizia finiscono presto in un vicolo cieco, ma Eve non ha intenzione di rassegnarsi. Deve scoprire chi ha ucciso la figlia. La sua ricerca di giustizia la trascina dai bassifondi della città fino alla solitudine dei boschi. Ma più di tutto, la riporta alle lezioni di vita della madre. Perché Eve avrà bisogno di tutta la crudeltà che le è stata insegnata per scoprire la verità. La consuetudine del buio è una storia sul legame indissolubile fra una madre e una figlia. È una storia di vendetta, è una storia di coraggio. E di come, a volte, anche il più oscuro e terrificante dei luoghi può darci il senso di protezione di una casa.
Per Izzy e Junie , due grandi amiche nonostante il ceto sociale diverso, la vita termina brutalmente senza apparente spiegazione.
Mentre i genitori di Izzy si chiudono nel loro dolore composto e religioso, la nostra protagonista Eve, madre di Junie, dilaniata dal dolore, sfigurata e tormentata, inizia la sua più grande battaglia portando il lettore in un lacerante pellegrinaggio alla scoperta della verità.
Una madre ormai senza paura…
nemmeno paura di morire, perché il peggio gli è già accaduto.
Una tigre furente che torna alle sue origini impulsive, bellicose e alquanto autodistruttive.
La ricerca dell’assassino tiene incollati alle pagine dall’inizio intensissimo fino alla fine, che poi sarà l’inizio.
Cattura grazie anche alla scrittura fluente e realistica.
Più che al contesto ambientale, viene dato sfogo alla situazione sociale ed educativa, condizionata dalla povertà e dalla mancanza di qualsiasi offerta stimolante a causa del misero luogo in cui queste vite si consumano.
Tutto è misterioso, tutto è nascosto dietro a maschere indossate per sopravvivere più che per vivere.
Una storia che non ha nulla di nuovo, ma che nella sua drammaticità fortemente tinta di noir, crea il suo punto di forza nel rapporto madri e figlie e nei segreti che si nascondono tra legami di sangue a prima vista inoffensivi.
Relazioni che dopo un fatto tragico si intorbidiscono, si complicano, si rivelano colme di segreti e di verità mantenute nascoste.
Eve ripercorre il suo essere prima figlia e poi madre ma riuscirà ad ottenere la sua giustizia ormai inutile ma necessaria a se stessa?
Emarginazione sociale, droga, sesso, interessi poco nobili e un grido d’accusa contro la violenza sulle donne. Non un semplice thriller, il mondo di una madre ferita che riscopre la sua “consuetudine del buio” nella propria lotta personale.
“Possiamo essere tristi, disperate, confuse, imploranti, clementi. Ma furiose no. L’ira è riservata ad altri.”

Categorie:Gialli & Thriller, Libri
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