Un romanzo toccante e commovente, uno spaccato sulla devastazione causata della guerra dei Balcani.
SINOSSI: Stjepan, detto Jesus perché nato a mezzanotte del giorno di Natale, si sente orfano senza esserlo. Figlio della violenza di un soldato su una giovane donna durante la guerra dei Balcani, è stato abbandonato dalla madre, che non sapeva come amarlo e non voleva odiarlo. Cresciuto sotto l’ala protettiva di una bisnonna forte e allegra che però non gli nasconde la verità, a nove anni Stjepan decide di partire alla ricerca della mamma, accompagnato solo dalla sua tartaruga, dal suo cane e dalla sua inseparabile macchina fotografica. Un viaggio sulle tracce di una donna in fuga da se stessa, che cambiava un lavoro dopo l’altro, lasciando dietro di sé molti amici che accolgono Stjepan con grande affetto, lo aiutano a conoscerla e infine a perdonarla. Ma il libro non finisce con il loro commovente incontro. Perché Stjepan ha ancora un desiderio: andare a trovare il padre in carcere, per dimostrargli che la sua esistenza è la risposta umana alla sua disumana violenza e che la sua sola vendetta sarà non diventare come lui. Un romanzo che dà voce alle vite distrutte dalla guerra e all’incredibile coraggio grazie a cui molte vittime sono sopravvissute. E la voce è quella indimenticabile di Stjepan, pieno di speranza e ostinata tenerezza, come solo possono esserlo i bambini che salveranno il mondo. Il ritorno alla narrativa di Maria Rita Parsi, personaggio di spicco di questo Paese, da sempre impegnata con il suo lavoro a renderci tutti più attenti agli altri, più critici davanti al male, più generosi, più giusti, più degni della nostra umanità.
“Stjepan detto Jesus, il figlio” di Maria Rita Parsi è una storia di dolore e speranza, di una donna che non riesce a far fronte alle violenze subite e di suo figlio, vittima innocente di una situazione terribile. Tuttavia, Stjepan, con la spensieratezza e la leggerezza tipica dei bambini, riesce a far breccia nel cuore della madre e ad aiutarla a superare i traumi che ancora la affliggono. Maria Rita Parsi firma un romanzo intenso, caratterizzato da un linguaggio fanciullesco ma non per questo meno incisivo. Ogni evento di questa storia è destinato a rimanere nel cuore dei lettori, soprattutto grazie ai fermo-immagine che Stjepan immortala con la sua fedele macchina fotografica. L’autrice denuncia con grande ricchezza di emozioni e dettagli i crimini e le violenze subite dalle vittime della guerra dei Balcani, soffermandosi in particolare sule donne vittime degli stupri di massa durante il conflitto. Attraverso gli occhi e la voce di Stjepan, Maria Rita Parsi racconta di vite spezzate e di traumi all’apparenza insormontabili, tratteggia luoghi ancora devastati dalla guerra ma abitati da persone che non hanno dimenticato la propria umanità.
Persone che sanno ancora cosa vuol dire amare. Soprattutto, l’autrice racconta di una grande forza d’animo che caratterizza tutti i suoi protagonisti, una tenacia in grado di superare l’orrore e il terrore in nome di ciò che è giusto.
Voto: 5/5
Caterina Franciosi

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