Ogni volta in cui finisco di leggere un libro, vengo preso dall’ansia di recensirlo. Questa volta accade l’esatto contrario; devo metabolizzare le pagine lette, assorbire il colpo assestatomi da Nicola Valentini nel descrivere le atrocità perpetrate a Buchenwald.
Sinossi:: Al termine della Seconda guerra mondiale, due ebrei feriti sono ricoverati nella stessa clinica. Uno ha perso la memoria, l’altro l’uso delle gambe. Durante la degenza, tra i due si instaura una profonda complicità e insieme decidono di vendicarsi dei gerarchi nazisti di Buchenwald, in particolar modo dell’ufficiale Eike Aumann. I loro movimenti attirano però le attenzioni del comandante della polizia militare americana Berger e di un altro ebreo deportato, ormai noto come il Cacciatore di nazisti. Il destino dei quattro uomini si compirà al termine delle rispettive ricerche, quando giungeranno nel covo di Aumann.
Recensione
L’autore riscrive la storia, dando la possibilità all’ultimo comandante del Lager, Eike Aumann, di sopravvivere. In tanti però lo cercano, chi per ucciderlo sommariamente (i deportati Saul Ben Younes e Zakhor, che ha perso la memoria), chi invece per assicurarlo alla giustizia (il colonnello statunitense Berger e Shimon Philipkowski, cacciatore di nazisti la cui figura è ispirata a quella di Simon Wiesenthal). Una lettura che mi ha letteralmente sconvolto, soprattutto per la capacità dimostrata dall’autore nel costruire il personaggio di Saul, che da mite fotografo si tramuta nell’uomo capace di manipolare la personalità di Zakhor, servendosene come esecutore per la sua sete di vendetta. Tra dolorosi flashback nel passato e l’impossibile ricerca di una vita normale, sarà proprio l’uomo senza identità a guidarci verso la soluzione del rompicapo, al termine di una scena finale memorabile. Gli ex gerarchi, una volta rientrati negli abiti civili, si confermano personaggi biechi, semplici criminali timorosi solamente di andare incontro a morte prematura. Solo uno di essi, il più mite, troverà la forza per fare i conti con il proprio passato. Oscar come attrice non protagonista assegnato di diritto a Sarah Lieberam, da assistente per i sopravvissuti a spettatrice molto interessata nella lotta a parti invertite tra vittime e carnefici. Vivamente consigliato, a chi ha pelo sullo stomaco e vuole immergersi in una lettura emozionante.
Giudizio: 5/5

Categorie:Gialli & Thriller, Libri, Senza categoria
Una storia molto interessante e drammatica. Mi ha incuriosito parecchio.
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