L’Erba Cattiva è il romanzo di esordio di Christian di Capri, illustratore e aspirante scrittore. Un thriller particolare, in cui il cattivo, in questo caso è il protagonista e forse, lo stratega del piano diabolico, una delle tante vittime. Che si sa, vi sono tanti tipi di sofferenze e non è solo il male fisico a farci soffrire, spesso a procurare dolore sono le azioni delle altre persone, le persone che ci stanno vicino.
Protagonista di questo romanzo è Alberto, un cinquantenne realizzato professionalmente, con una figlia, una bella macchina e una ormai ex maglie. Ma ad Alberto sembra non fregare della fine del matrimonio, dei sentimenti che può provare la figlia, di quello che è sempre un fallimento personale. Ad Alberto importa solamente di una persona e questa persona si chiama Alberto.
Un giorno, mentre è impegnato in un gioco erotico insieme a una delle tante escort, scopre che nella sua cantina, dove per anni vi sono stati solo scatoloni e ciarpame, una gabbia e, all’interno, c’è una donna incatenata e mascherata da clown. Cosa fare? Chiamare la polizia? Forse una persona onesta con la coscienza pulita lo farebbe. Ma non Alberto e questo, chi ha architettato il piano, lo sa perfettamente. In casa c’è una escort, c’è cocaina, per costruire una gabbia del genere ci vuole tempo e Alberto non sa come reagire, anche perché è completamente fatto e in quel momento nudo! Vive in quella casa da quando ha lasciato la moglie, non ha neanche provato a sistemarla o togliere la polvere, e in tutte quelle settimane non era mai sceso a controllare come fosse ridotta la cantina.
Quindi pensa bene di seguire le indicazioni che l’ideatore del piano gli dà attraverso un vecchio telefono. La voce metallica sembra sapere tutto di Alberto, la sua infanzia, come è diventato ricco, i nomi dei suoi amici e anche il suo conto in banca.
L’uomo intuisce che si tratta di una vendetta ma chi può avercela con lui? Il problema, e questo Alberto lo sa benissimo, è che vi sono tantissime persone che lo odiano, poiché Alberto è un uomo senza scrupoli.
Pensare che tutto ti sia dovuto solo perché’ non hai avuto una bella infanzia e perché da povero ti sei riuscito a costruire una posizione è da persone egoiste. Non avere rispetto per il prossimo, tra cui gli amici e la famiglia non è un atto di forza e sicurezza, ma solo di crudeltà. Eppure Alberto, anche se si trova in una situazione in cui deve fare un atto di forza e scavare a fondo per capire quanto male ha procurato agli altri, crederà fino alla fine, che tutto sia normale, che uscirà da quella situazione pulito e senza ripercussioni.
Sarà veramente così?

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