Opera prima dell’autore maddalenino Federico Muzzu (classe 1984) compaesano e amico.
Due gemelli scampati alla morte da bambini e unici superstiti dell’uxoricidio il cui scopo era sicuramente uccidere anche loro, Dionisio e Lorenzo, appena maggiorenni, affrontano la vita già segnata indelebilmente dal crimine del padre.
Uno scontro tra i due porterà alla distruzione degli equilibri interni, e di tutto il microcosmo che li circonda, sino ad un colpo di scena finale che lascia il lettore inquieto e sbalordito.

Ambientato in una Bologna attuale, con riferimenti alla “nostra” Sardegna, questo romanzo introspettivo vive nel tessuto sociale attuale.
La narrazione ci accompagna nelle vie dell’introspezione, tra le trame della crisi d’identità, del bisogno di appartenenza e del possesso.
È una scrittura densa, estremamente empatica.
Federico ci porta all’interno delle mille sfaccettature dei sentimenti umani, tra sentieri inesplorati e angosce.
È un romanzo corale, in cui ogni personaggio avrà il suo ruolo e punto chiave, è un “scontro” psicologico tra adolescenza e età adulta, una battaglia mentale e fisica tra bisogni, sessualità e affermazione di sé stessi.
La caratterizzazione dei personaggi è completa anche se incentrata maggiormente sulla sfera interiore, catapultando così il lettore dentro la mente di ogni figura umana presente.
Un opera prima, finalista del premio Calvino 2015, che apre nuovi orizzonti alla narrativa italiana.
Categorie:Libri, Narrativa, Senza categoria
Rispondi