In questo periodo riscopriamo anche un classico del cinema americano: Il diavolo veste Prada.
È la storia di Andrea Sachs, giovane newyorchese assunta come assistente di Miranda Priestly, direttrice di una nota rivista di moda, e di come la propria vita si trasformi pian piano: niente più burro di cacao, ma rossetto, tacchi e abiti firmati. Poi un viaggio a Parigi e l’entrare a far parte di un mondo così diverso, appariscente, così perfetto, che nasconde in realtà molti scheletri negli armadi.
Il diavolo veste Prada ci mostra una società basata molto sull’apparire, sul voler diventare qualcuno, sulle emozioni talvolta messe da parte.
I punti deboli potrebbero essere l’apparente banalità, è un film ben confezionato, buona regia, riprese a volte un po’ troppo da cartolina; Anne Hathaway è fresca, spontanea, risalta nel suo personaggio, ma la vera star è Meryl Streep: perfetta sotto ogni punto di vista.
Posso sembrarvi superficiale, ma in questi giorni ho voglia solamente di leggerezza, un
film leggero e che non mi faccia pensare a nulla ma sappia divertirmi è l’ideale. E poi
posso guardarlo assieme ad Agata, mia figlia….
a cura di Katrin
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