Il 22 dicembre ci ha lasciato un artista della sartorialità raffinata e ricercatissima: Emanuel Ungaro, le sue origini pugliesi, di cui andava fiero, ce lo fanno ancora di più apprezzare.
Il suo filo conduttore nella Moda è stato la sua capacità di riuscire sempre a esaltare la sensualità e la femminilità di ogni donna, con linee dai dettagli vivaci e ricchi di contrasti, realizzate con un mix di colori e stampe sempre allegre e a volte volutamente provocatorie.
Era lui l’allievo preferito del couturier spagnolo Cristobal Balenciaga.
Una carriera scandita da una escalation di successi, con una moda dai tagli sartoriali arditi e ricchissimi di drappeggi a cui si contrapponeva una vita privata schiva da clamori e dal glamour.
Un professionista che amava lavorare accompagnando sempre il suo lavoro creativo, con un sottofondo musicale di Bach, Beethoven e Mozart.
Dotato di grande fascino e carisma ha conquistato non solo le sfilate parigine ma anche donne influenti e affascinanti e riusciva sempre a distinguersi, lo fece anche a fine carriera, quando decise di ritirarsi a vita privata per immergersi nella natura delle sue dimore e trascorrere il tempo dedicandosi alla sua passione per la musica classica e la lettura.
Di lui ci restano i suoi capolavori sartoriali, vere opere d’arte fatte di stampe, di colori e di drappeggi che catturano l’attenzione e conquistano per quella peculiare spregiudicatezza e irriverenza che resero le sue creazioni uniche.
I suoi vestiti non sono solo semplici abiti da indossare ma ci emozionano e rendono vivo, valorizzandolo, il fascino di ogni donna, che si sente così apprezzata e vera protagonista del fascino.
Chi meglio di lui è riuscito a rendere l’effetto finale di ‘femme fatale‘?
Pochi suoi colleghi ci sono riusciti.
Grazie Emanuel per quello che ci hai dato
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