Questo articolo nasce dopo molte segnalazioni, richieste di informazioni e messaggi disillusi. È vero che ci sono più scrittori che lettori, ma è anche vero che molti s’improvvisano editori.
Certamente questa piccola inchiesta è più utile all’autore che ha il suo sogno nel cassetto e vuole decidere di pubblicarlo. La domanda più classica è: quale casa editrice mi può pubblicare? Sicuramente è da cercare tra l’editoria non a pagamento (NOEAP) che si contrappone all’editoria a pagamento (EAP), cioè quelle case editrici che per pubblicare un’opera chiedono, allo scrittore, un esborso di denaro non indifferente o l’autore stesso deve acquistare un centinaio di volumi del proprio romanzo.
Premesso che scrivendo libri non si diventa ricchi, anche se i più lo credono. Meglio sfatare questo credo. Le percentuali sul prezzo di copertina si aggira tra i 4% e il 10% . Di solito le grandi case editrici hanno percentuali basse, ma lavorano sulla quantità di vendita.
Come si invia un dattiloscritto, cioè il vecchio manoscritto.
- Preparare una dettagliata sinossi.
- Una bella presentazione, evitiamo il classico curriculum vitae da 4 cartelle. (info: cartelle)
- Una bella email di presentazione, cercando di essere umili. Siete voi che volete essere pubblicati e non c’è la fila di editori fuori dalla vostra porta, ma anche in quel caso un tono rispettoso è sempre apprezzato. Non siate prosaici e/o egocentrici, ricordatevi che non siete Tolkien, Rowling, Patterson o King. Si inizia sempre facendo la gavetta.
- Accertatevi che la casa editrici alla quale scrivete pubblichi il vostro genere di romanzo. Sbirciate nel loro catalogo, eviterete pessime figure.
- Se non avete risposta è inutile interpellarli, per prima cosa non vogliono e per seconda non vi risponderanno. Quindi leggete bene le note informative di invio manoscritto che ogni CE ha pubblicato sul proprio sito.
Le Case Editrici FREE (NOEAP).
Ce ne sono molte e tante sono ottime, altre buone e alcune pessime. Le CE NOEAP di solito riportano questa indicazione nel loro sito. In caso contrario accertatevi inserendo in un motore di ricerca: nomecasaeditrice opinioni. Vedrete che i risultati arrivano.
Le ottime e buone case editrici ogni tre mese inviano, ai loro autori, i rendiconto delle vendite e i pagamenti sono sempre annuali. Inoltre si accertano che il proprio autore sia sostenuto durante tutta la delicata fase dell’editing, correzione bozze, pubblicazione fino alle presentazioni (a livello grafico, pubblicitario e di relatore), abbia un minimo di rimborso spese per gli spostamenti e offre a loro gli accessi alle varie fiere. Inoltre ci deve essere un rapporto franco, equilibrato, partecipativo e coeso. Affermare: sono l’editore e facciamo come dico io con il tempo logora lo scrittore, il quale cercherà altrove.
Di pessime case editrici, sfortunatamente ce ne sono; come abbiamo constatato dai messaggi inviati, anche con nomi insospettabili. Editori che umiliano i loro autori, appunto affermando: sono l’editore e facciamo come dico io. Oppure non inviando i resoconti, imbrogliando sui numeri delle vendite o ancora peggio non pagando le royalties. Ci sono casi in cui l’autore ha difficoltà a recidere il contratto, anche se si attiene alla regola della raccomandata con ricevuta di ritorno o della PEC. L’unica via possibile alcune volte è rivolgersi all’avvocato, sarà lui a spulciare tutta la documentazione della CE. Comunque ricordatevi che il web è piccolo, anche se si pensa il contrario, quindi le voci girano e prima o poi queste case editrici incontreranno la giustizia o altri autori che si confrontano. Succede molto spesso.
Qualcuno può pensare che siamo dalla parte dello scrittore, ed è effettivamente così. I sogni di una persona devono essere rispettati come il lavoro di un editore, forse anche di più. Perché una casa editrice lavora, guadagna ed è stimata tanto quanto coccola, apprezza e riconosce il valore del suo autore.
Un buon editore è colui che lavora in sinergia, in coesione e rispetto con lo scrittore.
Delle Case Editrici a pagamento (EAP) l’unica cosa che mi viene da scrivere è di starci lontano. L’editore, per chiamarsi tale, ha accettato il rischio del mestiere investendo sullo scrittore. Quindi è giusto che non chieda denaro all’autore, ma un impegno costante nella promozione (web e non) e nella partecipazione (eventi, presentazioni, fiere).
Categorie:Case editrici, Sapere
Grazie. Molto istruttivo.
Ho già pubblicato un romanzo ed ho speso 750 euro per l’editing. Ho avuto 10 copie gratis (?).
Ho altr 2 romanzi pronti, li ho inviati a varie case editrici; eccetto due che mi hanno detto di no, le altre: tutte entusiaste dei testi, ma chiedevano dai 1500 ai (quasi) 2000 euro.
Ho quasi 74 anni e non cerco la richezza. Mi piacerebbe che fossero pubblicati.
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Concordo. Alcuni anni fa scrissi un libro e mi imbattei in una presunta casa editrice, i signori, si fa x dire, oltre che ricevere una buona cifra e portarmi a casa 250 copie, non fecero alcuna presentazione, promozione, salvo inviarlo ad alcuni giornali. Non mi hanno mai redatto un resoconto e x i restanti libri a loro rimasti mai ricevuto compensi, solo dopo anni ho saputo che li avevano messi in rete, su librerie ecc. State alla larga da IL SEGNO DEI GABRIELLI di San Pietro in Cariano VERONA. Adesso ho un romanzo che mi piacerebbe pubblicare con una NOEAP ovviamente. Potrebbe indicarmi nelle mie.vicinanze? Prov. Di Mantova? Grazie
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L’ha ripubblicato su Maria Cristina Buosoe ha commentato:
per avere una idea
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